Il “day after” del maltempo, l’agricoltura fa la conta dei danni in Bassa Valle

05 Ottobre 2020

Coldiretti aveva lanciato l’allarme: “da un primo monitoraggio i danni all’agricoltura sono ingenti”, spiegava il Presidente Alessio Nicoletta dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Regione nel fine settimana.

A stretto giro il direttore dell’Union Régionale des Agricolteurs Valdôtains Confagricoltura Ercole Zuccaro metteva in campo altre criticità: “Siamo preoccupati anche per la situazione degli alpeggi: in settimana molti allevatori hanno concluso la désarpa, riportandole mandrie a valle, ma non tutte le operazioni sono terminate. Inoltre, in bassa valle alcuni allevatori con stalle vicino alla Dora Baltea hanno dovuto trasferire gli animali in zone più sicure per il timore di esondazioni”.

Gli agricoltori della Bassa Valle, intanto, fanno la conta dei danni del maltempo, e per alcuni la situazione è drammatica.

Neal Vigna ha un’azienda agricola a Hône, in frazione Closallaz, ed il disastro di sabato compromette gravemente la stagione autunnale/invernale. La pioggia, lo straripamento della Dora ed il vento forte hanno inondato parte del suo campo, fino ad arrivare ad una stalla dove si trovavano un centinaio tra polli e galline: “Ne ho persa una settantina, ma oltre a questo ci sono danni enormi a livello di raccolto e di strutture. Due serre sono completamente schiacciate, tra le migliori in commercio e del valore di circa 5000 euro l’una. In più, su un ettaro e mezzo di terreni circa la metà è dedicata a raccolti autunnali. Al momento non so quantificare i danni, ma nel giro di poche ore ho visto sfumare sotto gli occhi gran parte del mio lavoro. Io lavoro molto sul km 0 e vivo di questo, ora dovrò cercare di ritirare su la baracca. Speriamo che con questa tragedia noi agricoltori veniamo considerati maggiormente”.

Situazione drammatica anche per le aziende della Bassa Valle impegnate nella raccolta delle castagne. La tempesta ha buttato giù i frutti ancora acerbi e spezzato alcuni rami dei castagni compromettendo di fatto l’annata. “Da un primo sopralluogo di questa mattina risulta che il 70 per cento del raccolto delle castagne è andato perso” racconta Federico Broglia di Arnad. “Non credo di riuscire a salvare il raccolto quest’anno, e temo che ci saranno ripercussioni anche sul prossimo” spiega amareggiato. “Nei prossimi giorni sarò costretto a chiamare i rivenditori per dire loro che quest’anno non ci sono castagne”.

Flagellata dal maltempo la zona del Lys, e in particolare Gaby, dove Alessia Ceppi gestisce un’Azienda agricola: “Fortunatamente – spiega –, avevamo spostato da pochissimo le api in Piemonte, altrimenti le avremmo perse. A me è però esondato il fiume nel terreno dove c’è l’impianto dei lamponi e dei mirtilli. Ci sono macerie dappertutto, tronchi di ogni dimensione, l’acqua ha buttato giù due metri e mezzo di recinzione. Le piante ed i pali sono salvi, probabilmente perché non abbiamo avuto il forte vento che c’è stato altrove. C’è però del fango ovunque, ed ora sentiremo il Comune anche per capire dove mettere tutti questi detriti”.

A fare la conta dei danni – che pur sono rimasti abbastanza limitati – è anche Elio Ottin: “Sono cadute cinque file di alberi di mele Fuji nel frutteto di Saint-Christophe. Parliamo di circa 60 quintali su 3000, per fortuna il resto lo avevamo già raccolto”.

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