Impianti di risalita, numeri in rosso per tutte le società. Cresce solo la Cervino spa

01 Settembre 2016

Solo la Cervino spa è cresciuta, nel 2014/2015, tra i comprensori valdostani, mentre continua l'emorragia nelle altre stazioni sciistiche. Questo il dato emerso dal bilancio 2015 della finanziaria regionale Finaosta, pubblicato sul proprio sito internet, che fotografa la situazione dello scorso anno nei comprensori.

Stando ai dati Finaosta la Pila Spa partecipata al 57%, chiude il 2015 con 549mila euro di perdita rispetto al 116mila del 2014: “La 'fotografia' sugli utili – spiega il Presidente Davide Vuillermoz – si ferma al 31/12, quindi non totalmente veritiera riguardo alla stagione invernale perché sono nei 5 mesi successivi che iniziamo a fare grandi introiti, con cifre in rialzo completamente differenti. Avendo Pila poi una grande presenza di turisti pendolari è normale comunque che sia più soggetta di altre stazioni all'influenza del meteo rispetto a chi ha una vocazione più settimanale, o che punta anche sulle settimane bianche. Ci sono dei pro e dei contro nell'essere un comprensorio così vicino ad Aosta, anche se è nostra intenzione lavorare per potenziare anche i nostri clienti settimanali”. Utili di servizio sui quali pesano le difficoltà del comprensorio di Crévacol, che il ha registrato il 40% in meno di presenze rispetto al 2014, e che rimane chiuso d'estate a differenza delle attività di Pila, soprattutto legate alla bicicletta.

Cifre in rosso anche per quel che riguarda Courmayeur Mont-Blanc, -778mila euro, mentre recuperano lievemente (la perdita era di 598mila euro nel 2014 'ridotti' a 528mila nel 2015) le Funivie Piccolo San Bernardo di La Thuile, partecipate dalla finanziaria regionale per il 69%: “Dipendiamo molto dalle condizioni meteo – ha spiegato il Presidente Killy Martinet – e anche se abbiamo impianti di innevamento tra i migliori in Valle a volte le temperature troppo elevate non permettono di utilizzarli”. Problema che si lega anche ad un ammodernamento degli impianti complicato: “È difficile – prosegue Martinet – principalmente per i costi delle tecnologie. Sono stati fatti grossi investimenti in anni migliori, nei quali c'erano più possibilità, mentre ora si punta ad investimenti più mirati come fatto anche quest'anno sugli stessi impianti di innevamento”.

Ancora in 'profondo rosso' la situazione utili alla Monterosa spa (partecipata da Finaosta per l'87%) che perde ancora, anno su anno, rispetto al 2014. Se infatti due anni fa il 'buco' era di 1,2 milioni la perdita si allarga ora a 1,7 milioni di euro: “Una stagione come la scorsa è stata molto difficile – ha affermato laconico Giorgio Munari, Presidente del comprensorio da novembre 2015 – perché siamo troppo legati alle condizioni meteo. Servirebbero investimenti strategici per ridurre questo rischio, perché se hai la possibilità di sparare maggiormente dagli impianti di innevamento il discorso cambia. Le funivie devono cercare di strutturarsi, di risparmiare e di avere bilanci in attivo, anche perché i loro indotti fanno vivere molte persone, sono fondamentali”.

A crescere è la sola Cervino Spa, partecipata all'86% da Finaosta, che a fronte di un utile 2014 di 667mila euro cresce di quasi un milione, assestandosi nel 2015 a 1,64 milioni di euro: “Siamo andati molto bene – ammette il Presidente Federico Maquignaz – ed il 2016 si prospetta sulla stessa lunghezza d'onda. Noi siamo agevolati anche dalla quota del nostro comprensorio, anche se quelli più bassi come Chamois e Torgnon hanno risentito un po' delle condizioni meteorologiche”. Ma non di solo meteo, per quanto decisivo, si vive, e Maquignaz una ricetta l'ha trovata: “Il nostro bilancio – conclude – è in positivo anche per l'ottima collaborazione avviata con i paesi ed i commercianti, con le sinergie che siamo riusciti a creare per andare verso un obiettivo unico. È necessario, in questo periodo più che mai, essere uniti e non disperdere le energie”.

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