La Cgil chiama allo sciopero generale. “Disoccupazione crescente anche in Valle”

08 Novembre 2012

"Il Governo Monti non è stato in grado di cambiare rotta sulle politiche avviate da Berlusconi, continuando sulla strada dei tagli lineari e aumentando la tassazione". Domenico Falcomatà, Segretario regionale della Cgil spiega cosi le motivazioni dello sciopero generale, 4 ore a fine turno, indetto dal suo sindacato per mercoledì 14 novembre in concomitanza con la Giornata della mobilitazione europea, proclamata dalla Confederazione europea dei sindacati.

Un’agitazione che non ha raccolto l’adesione delle altre organizzazioni sindacali. "Ma non vuol dire che i rapporti siano compromessi", precisa Falcomatà.

"E’ fondamentale che il Governo metta delle risorse per la crescita, torni ad investire – spiega il Segretario regionale della Cgil – e non su opere faraoniche ma su progetti subito cantierabili che producano occupazione e diano reddito alle famiglie". Per la Cgil è urgente un "patto sociale europeo. " In base ai dati dell’Ires, il centro studi della Cgil, nel 2012 c’è stata una contrazione delle retribuzioni del 4,3%. "

Guardando alla Valle d’Aosta la Cgil ricorda come la situazione locale ricalchi quella nazionale. "Secondo una proiezione nel 2013 la disoccupazione – sottolinea Falcomatà – oggi al 7,2% salirà all’11% e quella giovanile arriverà al 23%." I tagli imposti da Roma consegnano un bilancio con un 30% in meno di risorse rispetto al 2009 e secondo la Cgil anche il settore pubblico sarà chiamato a fare la sua parte. "Parlando di accorpamento di comuni – continua Falcomatà – nessuno ha ancora smentito la voce di eventuali esuberi di personale".

Per la Cgil gli aiuti anticrisi, da poco riconfermati, "sono squilibrati con il 70% di risorse a favore delle imprese e il 30% per le famiglie". Inoltre il problema sono sempre le infrastrutture, "vero motore di sviluppo delle imprese e dell’economia". Anche qui, come a livello nazionale, "le grandi opere vanno ripensate perché paralizzano la Valle d’Aosta".

Le modalità di sciopero interessano il settore dei trasporti ferroviari (dalle 14 alle 18), autostrade (4 ore al termine della prestazione), Anas (4 ore a fine prestazione), impianti a fune (4 ore a fine lavoro), commercio (intera giornata o turno lavoro), scuola (intera giornata), funzione pubblica (intera giornata). Non si fermeranno invece i dipendenti delle Poste perché sono in corso le elezioni delle Rsu.

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