La CISL rilancia l’allarme: “Anche in Valle crescita drammatica della disoccupazione”
“Dovremo misurarci ancora per molto tempo con la recessione economica, i vincoli del debito pubblico, le trasformazioni del sistema produttivo, la tenuta del welfare, l’immigrazione, il lavoro irregolare, la disoccupazione, la cassa integrazione, la mobilità, la tassazione iniqua, l’evasione fiscale, insomma la mancanza di equità a tutti i livelli”. È questo l’incipit di Riccardo Monzeglio, il Segretario Generale della CISL Valle d’Aosta, nella sua introduzione in apertura dei lavori del XVII Congresso Regionale del sindacato, questa mattina all’Hostellerie du Cheval Blanc di Aosta. Un affresco crudo della realtà politica ed economica nazionale e regionale, in un periodo nel quale la congiuntura economica resta complicata e la situazione politica post-elettorale più indecisa che mai.
Crisi che naturalmente è alla base della disamina del Segretario CISL e sulla bocca di tutti i relatori intervenuti: “In questo momento di crisi abbiamo finanziato il ‘non lavoro’, gli ammortizzatori sociali, e dobbiamo continuare a farlo, anche se ciò non basta”. Il problema fondamentale rimane quello dell’impiego anche in Valle d’Aosta, dove le cifre sono in drammatica crescita: “La disoccupazione in regione – spiega Monzeglio – è ora al 7%, mentre era al 3% nel 2008. Possiamo dire che la Valle d’Aosta è ancora ricca, ma non certo che sia stata risparmiata dalla crisi. La Regione ha un bilancio regionale che nel 2013 pareggerà su una cifra di 1 miliardo e 420 milioni di euro, mentre saranno 1 miliardo e 390 milioni per il 2014 e 1 miliardo 360 milioni per il 2015 a causa dei tagli e delle varie spending review”. Nel frattempo “le esportazioni sono in calo, l’economia e la società sembrano immobili, mentre sta crescendo una piccola industria con una nicchia di prodotti favorita dagli incentivi regionali”.
L’attenzione del sindacato, comunque, rimane alta sui temi del lavoro, con un’apertura verso le altre forze sindacali confederate e soprattutto nei confronti della CGIL, con la quale i rapporti si sono fatti via via più tesi e distanti. Richiamo all’unità d’intenti puntualmente raccolto dal Segretario della CGIL stessa, Domenico Falcomatà: “Parlarsi è fondamentale, come anche confrontarsi sulle proposte. Anche oggi ci sono state molte rassicurazioni dai politici che però vanno via quando intervengono i rappresentanti sindacali. Noi sindacati dobbiamo lavorare unitariamente perché la politica si assuma le proprie responsabilità e ragionare più sugli elementi che ci accomunano piuttosto che su quelli che ci dividono, soprattutto in un periodo di grave crisi strutturale”.
Tra i richiami all’unità tra i sindacati c’è anche quello, forte, del Segretario Nazionale CISL Luigi Sbarra, ospite del Congresso: “La CISL Valdostana è un riferimento sindacale e sociale autorevole, rappresentativo e responsabile che in una terra di autonomia ha sempre riconosciuto il valore dell’appartenenza ad una grande Confederazione Nazionale impegnata per il bene comune, la giustizia sociale, la tutela dei lavoratori e dei pensionati in un quadro di solidarietà nazionale. Di fronte a questa crisi è necessaria una sinergia fra le parti sociali per dare risposte urgenti ai tanti problemi aziendali, all’impoverimento del tessuto industriale e produttivo, nonché ai disoccupati che sono ormai arrivati alla cifra spaventosa di 6 milioni di donne e uomini”.
Obiettivi che la CISL proporrà domani in un incontro a Torino, del quale Sbarra svela una proposta in ordine del giorno: “In questa crisi gravissima è necessaria un’alleanza tra i sindacati e il sistema delle imprese per individuare le priorità per riuscire a rimettere in piedi le economie e i servizi, per poter così sbloccare i posti di lavoro che sono da sempre la nostra priorità”.