La Giunta regionale vara la finanziaria. Marzi: “Un bilancio tecnico e di continuità”
E’ stato varato ieri, lunedì 2 novembre 2020, dal Governo regionale la finanziaria regionale e la proroga del documento di economia e finanza regionale (DEFR) per il triennio 2020-2022″.
I disegni di legge, trasmessi ora al Consiglio regionale, sono stati illustrati questa sera dall’Assessore regionale al Bilancio, Carlo Marzi.
“Si tratta di un bilancio tecnico e di continuità che, in modo responsabile, abbiamo voluto adottare con l’intento di sottoporlo, nel più breve tempo possibile, all’attenzione del Consiglio regionale – ha detto Marzi – “A pochissimi giorni dal nostro insediamento, avvenuto tra l’altro a fine e alla luce dell’emergenza sanitaria che la Valle d’Aosta sta vivendo, abbiamo voluto mantenere gli indirizzi di economia e di finanza già contenuti nel documento adottato dal Consiglio regionale precedente”.
Come il DEFR, anche il bilancio annuale e pluriennale della nostra Regione nonché il Bilancio di previsione sono stati redatti dalla Giunta nel solco della continuità per evitare il ricorso all’esercizio provvisorio.
Il Bilancio pareggia nell’importo complessivo di 2,032 miliardi per il 2021, 1,435 miliardi per il 2022 e 1,404 miliardi per il 2023. Dato “gonfiato” sia nella parte spesa che nella parte entrata, dalla chiusura del prestito obbligazionario (BOR) emesso nel 2001, per l’acquisizione delle centrali idroelettriche, che giunge a scadenza a maggio 2021. “Al netto di tale operazione (515,7 milioni di euro in parte entrata), – ha aggiunto Marzi – le risorse disponibili sono in linea con gli esercizi 2020 e 2022”.
Le risorse disponibili, al netto delle somme già impegnate, del fondo pluriennale vincolato e del contributo regionale al risanamento della finanza pubblica (102,8 milioni), previsti a legislazione nazionale vigente, sono pari a circa 1,72 miliardi di euro per il 2021, 1,21 miliardi per il 2022 e 1,22 miliardi per il 2023.
L’incidenza percentuale della spesa corrente è dell’ 80,65%, la spesa di investimento si attesta al 19,35%. Vengono garantite, in linea con gli anni precedenti tutte le risorse in termini di spesa, in particolare per quanto riguarda le risorse per la Sanità, la Finanza locale, l’istruzione e il diritto allo studio e le politiche sociali.
Il documento contabile comincia a risentire della crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria. “Lo squilibrio sulla parte entrate rispetto al previsionale è di 80/90 milioni di euro, ai quali si è fatto fronte imputando i 71 milioni di euro che ritornano da Roma sulla compartecipazione statale e con la compartecipazione agli utili di Cva”.