La nuova sede dell’Università pronta entro il 2022

28 Ottobre 2021

L’Università della Valle d’Aosta ha inaugurato oggi, giovedì 28 ottobre, il nuovo anno accademico. In quest’occasione la Rettrice, Mariagrazia Monaci non solo ha festeggiato insieme ai docenti, agli studenti e al personale tecnico e amministrativo, ma ha anche tirato le fila di quanto fatto finora nei vent’anni di vita dell’università valdostana.

Caveri Univda

Una delle maggiori novità che non riguarderanno l’anno presente ma quello successivo, è la promessa più volte ripetuta, sia dal Presidente della Regione Erik Lavevaz che dall’Assessore all’università, Luciano Caveri che la nuova inaugurazione dell’anno accademico si terrà nel nuovo campus della Caserma Testafochi.
“Un luogo che diventerà sempre più centrale, anche fisicamente, ora che la nuova sede dell’Ateneo inizia a far parte del panorama cittadino: un punto di arrivo che sarà anche un punto di partenza, per sviluppare ancora più compiutamente il percorso universitario valdostano ” hanno detto Lavevaz e Caveri.

Rettrice univda

La rettrice ha voluto sottolineare il valore e l’importanza sociale che l’ateneo ricopre nella nostra regione, infatti, più dell’80% degli studenti proviene da una famiglia nella quale nessuno dei genitori è laureato. Questo ruolo di ascensore sociale è stato reso possibile anche dal fatto che quasi il 100% di coloro che hanno fatto richiesta per le borse di studio l’ha effettivamente ottenuta.

L’università, quindi, non è soltanto lo spazio della formazione ma diventa anche il “luogo dove contrastare ogni tipo di diseguaglianza” ha detto Mariagrazia Monaci. “Diseguaglianza -ha proseguito la rettrice- che a seguito della Pandemia sono peggiorate.”

Proprio in riferimento alla questione Covid, si è ribadito come l’ateneo valdostano abbia saputo far fronte all’emergenza sia grazie ai piccoli numeri che hanno garantito una maggiore flessibilità, ma anche per la capacità e la prontezza dei docenti e degli studenti di adattarsi a nuovi tipi di didattica. “È ulteriormente necessario investire in innovazione didattica, con uno sguardo alle politiche di inclusione.”

In questo ventennio il numero degli iscritti all’Università della Valle d’Aosta, seppur con un andamento altalenante, è in progressiva crescita e il tasso degli studenti che arrivano da fuori regione è salito al 43%.

L’indice di soddisfazione e di occupazione dopo la laurea emesso da enti come Almalaurea indica una buona qualità dell’ateneo valdostano che si caratterizza per la sua internazionalizzazione dato che il 95% di color che chiedono di studiare all’estero partono con programmi Erasmus o per ottenere il doppio diploma.

La Rettrice ha poi voluto accendere i riflettori sul budget a disposizione dell’Ateneo, ritenendolo insufficiente. “Atenei simili al nostro godono di budget doppi e più che doppi” e “questa situazione mette a rischio la qualità dell’Univda” nonostante la continua ricerca “di ulteriori fondi di finanziamento nell’ambito di piani ministeriali o altri fondi come il Pnrr”.

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