La Valle, la pubblicità e l’eterno paragone con il Trentino. Guichardaz: questione di risorse e stabilità politica
Fa discutere la campagna promozionale della Regione “Ritrovati qui” – che dal 15 giugno vede anche il passaggio in tv di uno spot con una copertura di circa 500 passaggi, oltre ai quotidiani, riviste e web –, nata per lanciare la stagione estiva dopo un inverno fatto di chiusure e vana speranza di apertura.
I detrattori lo dicono chiaramente: troppo poco, troppo tardi. Soprattutto nell’eterno paragone con il Trentino Alto Adige – che a tratti prende la forma di un vero e proprio complesso di inferiorità – , da mesi impegnato a spingere la propria pubblicità su ogni canale possibile e immaginabile.
Tema particolarmente indigesto all’Assessore al Turismo Jean-Pierre Guichardaz, che già nei giorni scorsi aveva rivolto i suoi strali, via social, ai “fenomeni del web che ti ‘insegnano’ cosa dovresti fare nel tuo ruolo di Assessore e come dovresti promuovere la Valle d’Aosta”, con riferimenti neanche troppo velati alle proteste di piazza degli ultimi mesi.
L’occasione per tornare sul tema è arrivata invece ieri – mercoledì 16 giugno –, durante la presentazione dell’indagine dell’UniVdA sulla prospettiva del turismo estivo per il 2021.
Le risorse e la questione politica
Incalzato dalla domanda, Guichardaz parte dalla “questione” politica: “È abbastanza noto come Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige abbiano situazioni estremamente diverse sia dal punto di vista politico sia di dotazioni finanziarie. Arriviamo, come noto, da un periodo di instabilità politica che dura da sette anni e mezzo, siamo ‘Campioni del mondo nel farci del male’. Cambiando governi di continuo anche la pianificazione paga, e i riflessi sull’aspetto promozionale non sono indifferenti”.
Se sulla fragilità politica c’è poco da dire – la Regione ha avuto sette presidenti della Giunta solo dal 2017 ad oggi –, l’Assessore ha da dire, e molto, sul tema delle risorse: “Da quando ci siamo insediati come Giunta, ad ottobre, siamo riusciti a strutturare e investire molte energie e molti soldi. Bisogna però dire che la Trentino Marketing ha una dotazione, da parte della Provincia, di 50/55 milioni di euro l’anno, con grossi ritorni di altro genere. Noi siamo riusciti a raccogliere 1,4 milioni, ma dall’anno precedente erano quasi completamente esaurite le risorse per la promozione”.
Guichardaz cerca poi di spostare il mirino più avanti: “L’obiettivo è quello di ricostruire un plafond adeguato alle necessità, e serve capacità politica e volontà di destinare risorse sul marketing, cosa che finora stata fatta in modo poco lungimirante. In due settimane siamo riusciti a produrre il primo spot per la stagione invernale, poi abortito dalle condizioni che hanno visto gli impianti restare chiusi, e che prevedeva 1200 passaggi in tv a costo non indifferente, perché di media si parla di una cifra che va dagli 800 ai 1000 euro a passaggio”.
Perché uno spot a giugno?
Riguardo la tempistica del passaggio in tv estivo, a stagione incipiente, l’Assessore cerca di spiegare la ratio che sottende: “Malgrado quanto successo in inverno abbiamo realizzato questo spot estivo, ma abbiamo dovuto scegliere quando collocarlo. Non possiamo fare investimenti costanti come il Trentino. Abbiamo cominciato il 15 giugno con circa 500 passaggi, secondo me non troppo tardi, contando che gli albergatori dicono che le prenotazioni sono ancora piuttosto ferme, e la gente aspetta di capire qual sia la situazione ottimale per partire”.
Un Ente unico per il turismo?
Vista la diversa potenza di fuoco, Guichardaz spiega che “Il Trentino Alto Adige ha investito 2,5 milioni sul meteo di Mediaset, noi abbiamo la metà di quelle risorse per tutta la promozione nel suo insieme” – la Regione sta pensando di muoversi su un altro piano.
“Stiamo lavorando per costruire l’Ente unico del turismo. Serve un contenitore organizzativo e legislativo per mettere insieme tutti i servizi promozionali – prosegue l’Assessore –. Stiamo investendo molto sull’aspetto social. Il problema è che siamo ancora un po’ primitivi da questo punto di vista. Ho dato l’obiettivo a dirigenti di rivedere tutti siti web delle attività museali, che sono molto scollegate. Paghiamo questo scarso collegamento. Poi servono dotazioni stabili, fisse. Siamo alla rincorsa”.
E Guichardaz chiude da dove era partito, dall’origine di tutti i “mali”: “Sette anni e mezzo di instabilità politica non ci hanno aiutato assolutamente”.