L’economia valdostana cresce dell’1,5% grazie a turismo e edilizia

17 Novembre 2023

Il turismo e l’edilizia spingono l’economia valdostana, che nel primo semestre del 2023 ha proseguito la sua crescita, anche se a ritmi inferiori a quelli registrati nel biennio precedente. Nei primi 6 mesi dell’anno l’attività economica, come registrato dall’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), elaborato dalla Banca d’Italia, sarebbe aumentata dell’1,5%, a un tasso lievemente superiore alla media nazionale (1,2 per cento). A offrire la consueta fotografia del contesto economico locale è l’aggiornamento congiunturale di Bankitalia

Bene il turismo, grazie al ritorno degli stranieri

Grazie al ritorno dei turisti stranieri il comparto ha recuperato ampiamente i valori pre Pandemia ed ora è lanciato verso la stagione invernale con “attese positive”.
Nei primi nove mesi dell’anno i pernottamenti nelle strutture ricettive sono cresciuti dell’11,8%, grazie all’intensificarsi in particolare di quelli stranieri (+20,8%). “Gli arrivi di visitatori, soprattutto dall’estero, si sono rafforzati in misura ancora più intensa delle presenze;  – spiega Bankitalia – ne è derivata una contrazione marginale della durata media dei soggiorni, che si è attestata a poco più di 2,8 giorni nella media dei primi nove mesi del 2023″.

Incentivi statali e Pnrr spingono l’edilizia, ma la Valle d’Aosta rischia di perdere 36 milioni

Gli incentivi statali hanno spinto anche nel 2023 il settore dell’edilizia, sia nel comparto residenziale che in quello delle opere pubbliche, quest’ultimo soprattutto grazie anche ai progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Nei primi nove mesi del 2023 le ore lavorate dai dipendenti iscritti nella Cassa edile regionale sono salite del 9,5 per cento su base annua.
Bankitalia quest’anno dedica anche un focus sulle risorse Pnrr riservate alla nostra regione. Parliamo ovvero di  365 milioni, pari a 2.957 euro pro capite, di cui la maggior parte, poco meno di un terzo, destinate alla missione dedicata alla rivoluzione verde e transizione ecologica, a cui seguono gli interventi nell’istruzione e ricerca e quelli nella digitalizzazione, turismo e cultura. Il 21% circa delle risorse assegnate alla nostra regione è gestita da operatori nazionali (enti pubblici e società partecipate), la restante parte restante da Comuni (32%) e dalla Regione (40%).
Con la proposta di modifica del Piano, presentata dal Governo Meloni nell’agosto scorso, che ha previsto l’eliminazione di nove misure, potrebbero venir meno per la Valle d’Aosta 36 milioni di euro, interamente di competenza comunale.
Al giugno scorso le amministrazioni pubbliche valdostane avevano bandito procedure per un valore stimato di poco più di 69 milioni, pari al 21% degli importi che necessitano di una gara. “Rispetto alle risorse loro assegnate, i Comuni sono gli enti che hanno avviato gare in proporzione maggiore, anche se meno della media nazionale”.

Rallenta il manifatturiero

A rallentare è invece l’attività produttiva nel manifatturiero, che ha risentito soprattutto dell’indebolimento della domanda estera, in particolare per i prodotti siderurgici. I programmi di investimento, che all’inizio dell’anno delineavano un quadro espansivo, sono stati realizzati secondo le attese nei servizi, mentre sono stati rivisti al ribasso nell’industria. La fase congiunturale ancora positiva ha contribuito a mantenere su buoni livelli la redditività delle imprese valdostane, mentre si è assistito ad un calo della liquidità, “pur rimanendo su valori elevati”, che in parte è stata utilizzata per il rimborso dei prestiti. Con l’aumento del costo del credito si è avuto una minore domanda di finanziamenti nel sistema produttivo. “L’andamento ha riflesso soprattutto la dinamica dei prestiti ai comparti manifatturiero ed energetico,  – spiega Bankitalia – che avevano mostrato una forte espansione nel corso del 2022. Il calo si sarebbe arrestato nei mesi estivi per tutti i principali settori, a esclusione di quello energetico”.

Il mercato del lavoro

Nel 2023 sono cresciuti anche gli occupati in Valle d’Aosta. In base ai dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, nella media del primo semestre il numero di occupati è cresciuto del 2% rispetto allo stesso periodo del 2022, attestandosi su valori di poco superiori a quelli pre-pandemici. Il tasso di occupazione è salito di 1,5 punti percentuali, al 71% e l’aumento ha riguardato sia gli uomini sia le donne. Una crescita registrata sia per la componente alle dipendenze che per quella autonoma.
La partecipazione al mercato del lavoro è rimasta stabile e il tasso di attività si è attestato al 74,2%, in linea con il dato del 2019. Il numero di persone in cerca di occupazione si è ridotto, riflettendosi sul tasso di disoccupazione che, nella media del primo semestre, è sceso al 4,3 % (6,2 nello stesso periodo dell’anno precedente).

I consumi delle famiglie

Rallentano anche in Valle d’Aosta i consumi, riflettendo la perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Fra le cause da una parte l’inflazione, che dopo aver raggiunto anche nella nostra regione il picco a fine 2022, si è gradualmente attenuata (4,7% in Valle d’Aosta nei primi mesi del 2023 contro il 5,3 in Italia), dall’altra “le attese ancora prudenti sulla situazione economica generale”.

Le modifiche introdotte dal Governo per il reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza hanno portato alla riduzione di quasi un quarto dei beneficiari, che ad agosto 2023 erano complessivamente circa 650, pari all’1,1% dei residenti.

Credito bancario in calo per le imprese

Nei primi sei mesi del 2023 il credito bancario al settore privato non finanziario della regione si è ridotto (-7,9% a giugno, 5,5 a dicembre del 2022).
Nella media dei quattro trimestri terminanti a giugno, il tasso di deterioramento dei crediti concessi da banche e società finanziarie al complesso della clientela valdostana (flusso di nuovi crediti deteriorati in rapporto al totale dei finanziamenti in bonis), è stato pari allo 0,5 %, in calo dallo 0,8 dello scorso dicembre. La qualità del credito ha mostrato un lieve miglioramento sia per le famiglie sia per le imprese.

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