“L’economia valdostana è ancora debole ma ci sono dei segnali che fanno ben sperare”
In un quadro economico che rimane debole è ancora una volta il turismo l’unica nota positiva per la Valle d’Aosta. Il settore – che rappresenta il 7% del totale dell’economia locale – ha consolidato nel 2015 la ripresa raggiungendo il massimo delle presenze degli ultimi 10 anni. I dati arrivano dal rapporto annuale di Bankitalia, presentato nel tardo pomeriggio di oggi dal direttore locale Angelica Pagliarulo. "L'encefalogramma dell'economia valdostano non è piatto, ci sono dei segnali che ci fanno sperare.
Il settore turistico è stato sopratutto trainato dal comparto extra alberghiero (B&B, agriturismi ma anche alloggi gestiti in forma imprenditoriale) e dagli stranieri. “I pernottamenti sono aumentati in misura rilevante – si legge nel rapporto – arrivando a rappresentare il 40% del totale”. Dato quest’ultimo però ancora inferiore rispetto al Trentino e a Bolzano. Più stranieri e con una maggiore capacità di spesa. Nel 2015 la spesa è risultata superiore del 10% rispetto a quella media delle province autonome”, più 25% guardando al settore alberghiero.
Il settore industriale mostra nel 2016 ancora il segno meno con una lieve tendenza al miglioramento nei primi mesi del 2017. “Gli investimenti, favoriti dagli incentivi fiscali introdotti dal Governo, hanno fatto registrare segnali di recupero” legati sopratutto alle decisioni di spesa di alcune imprese di grandi dimensioni. Rimane nero il quadro per le costruzioni mentre per i servizi non sono emersi segnali positivi, ad eccezione del turismo.
Prosegue il trend negativo dell’occupazione con effetti sul reddito delle famiglie valdostane. “Il reddito disponibile continua a essere il più elevato della media italiana, ma è in calo negli ultimi anni” hanno spiegato i tecnici di Bankitalia. La riduzione dell’occupazione ha riguardato in misura maggiore la componente autonoma (-6,4%) mentre il lavoro alle dipendenze è cresciuto (a termine +3% a tempo indeterminato +1%), quest’ultimo spinto dagli sgravi contributivi introdotti dal Governo.
Segnali positivi arrivano anche dal mercato immobiliare, in ripresa, anche se le compravendite rimangono ancora molto al di sotto dei livelli degli anni pre-crisi. Tornano a salire i prezzi delle case nel secondo semestre del 2016. I crediti alle imprese sono calati nella manifattura e nelle costruzioni mentre sono cresciuti nel settore turistico e nei servizi. Aumentano invece i prestiti alle famiglie trainate dalle richieste dei mutui e dal credito al consumo e favorito dal calo dei tassi.
La qualità del credito migliora per le imprese mentre peggiora per le famiglie. “Un peggioramento da tenere sotto osservazione”.