L’economia valdostana è in ripresa, ma non si trova personale

21 Ottobre 2021

La congiuntura economica non fa ancora sorridere il settore terziario, ma rasserena molti animi. La “buriana”, il peggio, sembra passato. Il problema si sposta però altrove: sulla difficoltà nel trovare personale per la propria attività.

Tra aprile e settembre 2021 infatti, stando all’indagine congiunturale sul settore Terziario commissionata da Confcommercio Valle d’Aosta a Format Research – è stata registrata una ripresa della fiducia delle imprese del terziario in regione, con la fiducia degli operatori a sfiorare i livelli pre-pandemici.

Tuttavia – si legge -, dopo il rimbalzo tecnico degli ultimi mesi, si prevede un rallentamento della crescita dell’indicatore per fine anno e permangono le difficoltà delle imprese del commercio non alimentare.

Il problema del personale, un problema di competenze

Ma il problema all’orizzonte – in realtà già attuale – è quello del personale. “I dati che escono da questo osservatorio sono abbastanza rassicuranti – spiega il Presidente Confcommercio VdA Graziano Dominidiato -. Il nostro settore ha retto e anche bene. Nonostante questo, la coda più critica della pandemia è ora la reperibilità delle maestranze”.

Se i tempi dei rischi di licenziamenti – segnalati nello scorso osservatorio – sembrano lontani, il problema si sposta: “Negli ultimi 6 mesi – ha spiegato invece Pierluigi Ascani, dell’Istituto di Ricerca Format Research – il 31% imprese ha dato avvio ad azioni di ricerca personale, Di questi, però, il 49% hanno avuto molte difficoltà nel trovarlo. Un dato che lascia riflettere e un problema epocale che ci sta lasciando il Covid”.

Da cosa sono dovute queste difficoltà? “Secondo il 63% delle imprese che hanno avuto difficoltà a cercare – prosegue Ascani – si crea un mismatch tra domanda e offerta di lavoro riguardo le competenze cercate. In alcuni casi la retribuzione è ritenuta insufficiente, in altri c’è la concorrenza con le altre imprese, ma il problema grosso è la mancanza di competenze dei candidati. Solo l’8% delle aziende ha trovato il personale che cercava”.

Alla base, uno “spostamento obbligato” dei lavoratori, figlio anch’esso della pandemia: “Moltissimi dipendenti, per necessità pratiche di sopravvivenza, hanno abbandonato i propri posti di lavoro – prosegue il ricercatore -, dal momento che le imprese erano chiuse e la cassa integrazione in deroga non bastava. Solo i pubblici esercizi, sebbene abbiano molti dipendenti stagionali, hanno perso oltre 234mila addetti in Italia. Camerieri, baristi, cuochi e chef che lavoravano da 20 anni hanno abbandonato il loro posto di lavoro”.

Non solo: “Il mondo del lavoro è profondamente cambiato e l’ha fatto all’improvviso – chiude Ascani -, le professionalità che si cercano sono molto diverse e l’incontro tra domanda e offerta è molto complesso. Questa non è la sfida del futuro ma quella di adesso”.

La situazione del Terziario in Valle

Nella prima metà del 2021, in Valle, si è assistito ad una ripresa sul fronte dei consumi, ma i rincari delle utenze – stando all’indagine – potrebbero causare una nuova frenata. I ricavi delle imprese del terziario in regione si confermano in ripresa, con un dato leggermente superiore a quello medio nazionale, ma la dinamica di crescita dell’indicatore è data in leggero rallentamento in vista della fine dell’anno.

La stagione estiva 2021 ha fatto segnare risultati in risaliti su arrivi e presenze turistiche. Se si isola il mese di agosto, il dato delle presenze torna a sfiorare quello del 2019, anno “record”.

Lo sguardo sull’inverno e la questione Green pass

Ora lo sguardo si rivolge all’inverno in arrivo, quello del “riscatto”. La cancellazione della scorsa stagione sciistica aveva fatto segnare un crollo verticale degli arrivi in Valle e le strutture ricettive si aspettano ora un importante recupero.

Anche per questo, pur di scongiurare quanto accaduto lo scorso anno, il 72% degli operatori si dice d’accordo con l’obbligo di Green Pass anche per i clienti.

Per le altre attività del Terziario, l’indagine segnala che il 51% delle imprese valdostane valuta positivamente l’introduzione del certificato verde”, visto come “la chiave per la continuità delle attività economica”. A tal proposito, l’81% degli imprenditori dichiara di trovarsi d’accordo con l’introduzione del Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori.

Gli ultimi 3 mesi del 2021

“Possiamo dire che c’è grande voglia di ripartire da parte dei nostri operatori – ha concluso Dominidiato -, sicuramente dettata dalla situazione che si crea giorno per giorno. Questo permetterà a chi svolge l’attività nei nostri settori di avere maggiore serenità. Il Terziario era pronto prima dell’estate, è pronto adesso e lo sarà nel prossimo futuro, ma ritene particolarmente importante continuare a lavorare e a creare lavoro. Speriamo che le difficoltà nella reperibilità di figure professionali vada diminuendo, e che la strada verso le festività permetta di risanare i bilanci delle attività in questi tre mesi finali dell’anno”.

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