Licenziamenti Casinò, si tratta tra sindacati e azienda. E salta fuori la “fungibilità”

27 Dicembre 2018

I sindacati continuano a lavorare “ai fianchi”, l’obiettivo è uno solo: trovare un accordo con l’azienda per non arrivare al licenziamento di circa 170 dipendenti del Casinò de la Vallée.

A spiegarlo, dopo l’incontro pomeridiano tra le sigle sociali ed i vertici della Casa da gioco – quella mattutina aveva riguardato il solo Billia –, la Segretaria regionale Cgil Vilma Gaillard: “Non è stata una riunione risolutiva – commenta Gaillard –, abbiamo di nuovo analizzato un po’ le possibilità di confronto e alcuni dati un po’ ‘spacchettati’ per capire i termini di un possibile confronto che possa scongiurare i licenziamenti”.

Un piccolo passo avanti, per ora però solamente nel dialogo: “Oggi abbiamo fatto un piccolo percorso – prosegue Gaillard –, un momento di confronto per studiarsi un po’ a vicenda. C’è la disponibilità a trovare soluzioni condivise alternative purché si garantisca l’abbattimento del costo del personale. Abbiamo chiesto dei dati aggiornati per i pensionamenti che potrebbero rientrare della ‘quota 100’ contando peraltro che entro il 2025 ci saranno circa 70 persone in quota Casinò e 21 Billia che andranno in pensione”.

Riunione comunque utile: “per capire che l’azienda ha dato la disponibilità a trovare soluzioni alternative ai licenziamenti – spiega invece Claudio Albertinelli, Savt –, abbiamo chiesto di avere i dati sulle persone che possono andare in pensione nei prossimi anni per scongiurare la procedura in toto o in parte. Una strada non facile ma che è nostro dovere cercare di trovare”.

La linea della dirigenza e la “polivalenza”

Cominciando a preventivare i licenziamenti l’azienda si muove su tre direttive: il criterio del carico di famiglia dei dipendenti, ovvero chi ha parenti a carico a livello fiscale, l’anzianità di servizio e le esigenze tecniche-organizzative che premiano la “fungibilità” ovvero quei profili che potranno essere utilizzati in più reparti della Casa da Gioco.

Un discorso che va nella direzione di avvicinarsi ad un concetto di “domanda-offerta” che superi l’assetto attuale, più rigido, del Casinò di Saint-Vincent.

“Nel caso non ci sia nessun accordo, ovvero il caso peggiore – spiega ancora Gaillard –, l’azienda per il licenziamento tiene conto dell’età, della condizione di carico di famiglia, che sono dati oggettivi, e infine della ‘fungibilità’. L’Azienda sta perciò facendo una valutazione su chi ha gli ‘skills’ per essere riutilizzato anche su altri reparti”.

Discorso non dissimile a quello dell’estate dello scorso anno, con l’Azienda impegnata a puntare ad una maggiore polivalenza tra i reparti di gioco per andare, eventualmente, verso un “reparto unico”. Polivalenza che, oggi, non è nei pensieri dei sindacati: “Non è stato proprio un passo avanti – chiude Gaillard – quello c’è quando non si parlerà più di licenziati, ma per lo meno c’è uno spazio di confronto. Bisogna semplicemente scongiurare i licenziamenti”.

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