Lo sci non riparte il 7 gennaio: il CTS manda indietro il protocollo sanitario
Alla Regione Valle d’Aosta ancora non è arrivato nulla di ufficiale, ma si ha conferma del fatto che il Comitato tecnico scientifico ha rimandato indietro il protocollo sanitario per lo sci elaborato dagli impianti di risalita e dalle Regioni giudicandolo insufficiente a prevenire il contagio. Un documento, quello del CTS, che di fatto sposta a data da destinarsi la riapertura delle stazioni sciistiche indicata inizialmente per il 7 di gennaio.
Secondo il CTS le stazioni sciistiche potranno riaprire solo nelle regioni classificate in giallo e dopo una rivalutazione epidemiologica. Nel merito, i problemi evidenziati riguardano innanzitutto la portata di cabinovie e funivie chiuse che, secondo gli esperti del Comitato, devono essere equiparati al trasporto pubblico locale e quindi prevedere una capienza massima del 50%.
Altre osservazioni riguardano invece il contingentamento delle presenze nelle stazioni mediante l’utilizzo di un tetto massimo di skipass giornalieri. Il che prevede la strutturazione di un sistema di prenotazione degli skipass e degli utenti che possono accedere ai comprensori.
“Le osservazioni sono superabili e appena perverranno le valuteremo” sottolinea l’Assessore Luigi Bertschy, Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro. “E’ positivo il fatto che finalmente si inizi un confronto, ma giudico molto negativo che lo si faccia con questo ritardo” sottolinea Berschy. “Sono in contatto con le altre Regioni, in particolare con il Trentino, e lunedì lavoreremo sia sul piano politico che su quello tecnico per riportare al più presto il protocollo alla conferenza dei Presidenti delle Regioni”.
L’Assessore riprende poi il tema dei ristori vista la stagione sciistica fortemente penalizzata. “Questo enorme danno economico deve essere ristorato: su questo valuteremo il valore che il Governo Conte da alla Montagna e a chi vive in montagna”.