Lupo, l’Arev scrive ai consiglieri regionali: “No ad approccio ideologico”
Aspettando il varo da parte del Consiglio regionale del DDl lupo prosegue all’esterno dell’aula la discussione. A intervenire oggi sono le associazioni degli allevatori, l’Arev e la Confagricoltura.
La prima prende carta e penna e scrive direttamente ai consiglieri regionali. “Le polemiche di questi giorni in merito al così detto Disegno di legge sul lupo appaiono fuori luogo, infatti la nuova norma è solamente uno strumento per affrontare la problematica – si legge nella missiva – valutando i diversi impatti che il predatore crea, sull’allevamento, ma non solamente su questo comparto”.
Parlando di “diffusione fuori controllo del lupo” l’Arev sottolinea come non sia più solo “un problema di danneggiamenti” ma “il proliferare incontrollato è un’emergenza generale“. Per questo il DDl “non è ad esclusivo beneficio degli allevatori che sovente sono additati come gli unici beneficiari, ma viene incontro ad una preoccupazione diffusa su gran parte della popolazione che vive o frequenta la campagna”.
L’Arev si dice pronta a “sostenere le proposte di qualsiasi forza politica che sia in grado di proporre argomenti a sostegno del settore per garantire allo stesso un futuro in grado di avere equilibrio economico e ricadute positive sul territorio del quale tutte le categorie economiche e sociali beneficiano”.
Infine l’Associazione degli allevatori valdostani sottolinea come “non si tratti di teorizzare lo sterminio della specie lupo, ma non è nemmeno il caso di affrontare la problematica con un approccio esclusivamente ideologico non tenendo in considerazione la vocazione zootecnica del nostro territorio e le vicinanze tra le zone rurali, i boschi ed i centri abitati.”
A dirsi favorevole al DDL è anche la Confagricoltura che in valle rappresenta oltre 300 aziende agricole. “Il tema della gestione e coesistenza tra grandi carnivori e agricoltura è un tema complesso – precisa Confagricoltura – e riguarda tutta l’Europa, in particolare le regioni dell’arco alpino e delle zone montane. I lupi, stando alle informazioni che giungono da Bruxelles, sono aumentati del 20% all’anno negli ultimi due anni con un forte aumento delle spese per l’introduzione di misure di protezione da parte degli agricoltori”.
Il direttore di Confagricoltura Valle d’Aosta – dell’Union Regionale des Agricolteurs Valdotains Ercole Zuccaro precisa che “in agricoltura la sostenibilità economica è legata alla sostenibilità ambientale: dobbiamo evitare che si estinguano gli allevatori in montagna per paura degli attacchi dei lupi. Con i pericoli che ci sono attualmente si corre il rischio di dove abbandonare talune zone di pascolo, a danno della biodiversità dei pascoli, senza contare che va salvaguardata anche la biodiversità degli animali che sono in grave pericolo per i continui attacchi dei lupi”.
Confagricoltura ha chiesto al ministero italiano la definizione di un piano nazionale di gestione dei lupi. “Gli allevatori – dichiara la referente di Confagricoltura Valle d’Aosta Morena Danna – sono in prima linea, da sempre, per la difesa dei pascoli montani e per la salvaguardia dell’ambiente, ma dobbiamo permettere loro di lavorare in sicurezza, a vantaggio del territorio e di tutta la collettività. Per questo concordiamo sul disegno di legge regionale numero 40, che pone le basi per una coesistenza equilibrata tra attività agricola e lupi”.