“Mai così poche iscrizioni di imprese negli ultimi dieci anni in Valle d’Aosta”
Se il turismo continua a navigare a vele spiegate, gli altri settori restano ancora in secca. Secondo i dati diffusi dalla Chambre Valdôtaine lo stock di imprese registrate in Valle d’Aosta al 31 dicembre 2016 è di 12.867 unità, con un calo dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Il 2016 si chiude con un saldo negativo dovuto principalmente ad una dinamica delle iscrizioni che, come anche a livello nazionale, hanno raggiunto il livello più basso dell’ultimo decennio (709 contro le 935 del 2006) e malgrado un calo delle cessazioni (747 contro le 774 del 2015). Il tasso di crescita si attesta su -0,29% con un peggioramento rispetto a quello del 2015 (-0,13%).
“Seppur il II e III trimestre abbiano fatto segnare risultati positivi, il quadro che emerge dai dati dell’anno evidenzia che il momento di difficoltà non è ancora superato. – spiega il Presidente della Chambre Valdôtaine, Nicola Rosset – A farci riflettere deve essere soprattutto il calo delle iscrizioni che testimonia di una certa timidezza nei confronti dell’attività imprenditoriale. L’incertezza generale e la consapevolezza della difficoltà di fare impresa al giorno d’oggi non devono però frenare l’iniziativa privata, che rappresenta la spina dorsale di ogni possibile ripresa economica. In questo senso la Chambre si sta sforzando per sostenere le imprese e semplificare il più possibile gli adempimenti burocratici, con l’obiettivo di liberare tempo e risorse che gli imprenditori devono poter dedicare a far crescere la propria attività ”.
Si confermano le difficoltà del comparto edile (-65 imprese e -2,5% del 2016 contro un -4,2% nel 2015) e di quello del commercio (-30 imprese e -1,4% del 2016 contro un -5,1% nel 2015) così come dei servizi alle imprese, prevalentemente delle attività immobiliari (-32 unità).
Dai dati emerge inoltre il lieve calo (-0,8%) delle imprese agricole, che migliorano comunque la performance dell’anno scorso che si attestava su una perdita dell’1,5%; quasi azzerata la perdita del comparto manifatturiero, tenuta del settore dei trasporti e lieve aumento del comparto turistico (+0,6%), principalmente i servizi di alloggio.
Anche il comparto artigianale registra una perdita di 50 imprese (-1,3%) rispetto al 2015, soprattutto nel settore edile (-2,5%) e in quello delle attività di ristorazione (-3,5%) con particolare riferimento a quelle di produzione di cibo da asporto.