Marché Vert Noël, la sorpresa degli “esclusi eccellenti”
Non è tutto oro quel che luccica, o, almeno, non lo è per tutti. A pochi giorni dall’inaugurazione del Marché Vert Noël a farsi sentire sono le voci degli esclusi dalla graduatoria, attività che per anni hanno occupato gli chalet all’ombra del Teatro romano di Aosta e che oggi sono rimaste con il cerino corto in mano.
Problemi burocratici per alcuni, scelte della Commissione per altri – come la mancanza di requisiti individuati, o il non raggiungimento di 20 punti minimi o una presentazione in ritardo della domanda – sono diversi, 8 per la precisione, gli “habitués” del Marché rimasti fuori in questa edizione.
Tra questi c’è Né Arte Me parte, il negozio di lavorazione del cuoi artigianale di via Sant’Anselmo ad Aosta, messi alla porta per un’inezia. Nessuna polemica, solo un po’ di rammarico: “In 9 anni – spiega la titolare – eravamo tra gli unici veri artigiani lì dentro, e nessuno ha comunicato niente. Siamo rimasti fuori perché non abbiamo pagato 53 euro di iscrizione al diritto camerale. Siamo sempre stati in regola con tutto, ma un anno fa durante un evento fieristico ha preso fuoco il nostro capannone e abbiamo perso tutto. Il diritto camerale si paga con la dichiarazione dei redditi e per 53 euro siamo rimasti fuori. Noi non avremmo mai abbandonato, il Marché era diventata una famiglia e l’esclusione, oltre al danno, è stata anche una beffa”.
Tra gli “esclusi eccellenti” spiccano, dando un’occhiata alla graduatoria, “La Bottega degli Antichi Sapori” e “Lo Peillo”ma anche uno degli stands più apprezzati di questi ultimi anni, ovvero quello delle “Ostriche e champagne”. Il titolare, Fabio Magnone, è perplesso: “Questo sarebbe stato il nostro decimo anno al Marché – spiega – e hanno deciso che non andavo più bene. Strano, perché il nostro chalet era di gran lunga il più frequentato, ma non mi faccio neanche tante domande, è cambiata la Commissione hanno deciso di escluderci. Nessuno però ci ha detto niente, è passato un cliente al mio bar a comunicarmelo e dopo una chiamata in Comune ho avuto la conferma”.
Visto che la proposta funzionava, “di necessità virtù” Magnone farà da sé: “Il prossimo anno riproverò a fare domanda per il Marché, nel frattempo sto allestendo un dehors nel mio locale – il Bar Manila di Sarre – per servire ostriche e champagne”.
Polemiche respinte al mittente dalla Vicesindaca di Aosta Antonella Marcoz, che taglia corto: “C’è un regolamento approvato dal Consiglio comunale – spiega – e ho risposto anche ad un Question time della Lega all’ultima assemblea. I criteri scelti sono stati accettati in Commissione e chi firma per partecipare ne è consapevole, non cambiamo le regole in corsa. Chi è stato escluso certo non è contento, ma le motivazioni dell’esclusione sono state pubblicate. C’è una Commissione che giudica l’assegnazione dei criteri, noi abbiamo addirittura ridotto gli chalet doppi proprio per permettere a più espositori possibile di prendere parte al Marché”.