Miele, anno nero per la produzione: calo del 40% in Valle e i prezzi s’impennano

19 Ottobre 2016

Diminuisce l'offerta, cresce il prezzo ma in alcuni casi aumenta la qualità. Estati lunghe e secche, anche se non particolarmente calde, hanno provocato un calo tra il 30 e il 40% della produzione di miele valdostano. Oltre 1000 quintali quello prodotto nel 2016 dai 77mila alveari dei 502 apicoltori valdostani. I numeri sono stati snocciolati durante la presentazione della Sagra del miele di Chatillon, in programma dal 28 al 30 ottobre.  La raccolta scarsa non ha messo in pericolo la qualità che anzi in alcuni casi si è innalzata. 

E’ il caso del miele di tarassaco che ha potuto mettersi in bella mostra al Concorso Grandi Mieli d’Italia, tenutosi nel settembre scorso a Bologna. Giuseppe Corradi di Verrès ha conquistato le tre gocce d’oro, il più prestigioso riconoscimento, due le gocce per il tarassaco dell’Abeille d’Arnad mentre una goccia è andata al Millefiori sempre di Giuseppe Corradi. Un riconoscimento è arrivato anche per Attilio Luboz di Saint- Pierre. 

“Oltre al tarassaco anche il castagno ha riacquistato delle qualità interessanti grazie alla lotta al cinipide – ha spiegato Corrado Adamo dell’Assessorato regionale all’Agricoltura –  interessante anche la produzione del tiglio e del rododendro”. 

Quest’anno sono stati 76 i campioni di miele valdostano arrivati al XXII Concorso mieli della Valle d’Aosta. Le degustazioni hanno visto il coinvolgimento anche di esperti dal Piemonte e dalla Spagna. I nomi dei vincitori si conosceranno domenica 30 ottobre. 

“Il concorso – ha ricordato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Renzo Testolin –  vuole sottolineare l’interesse verso questa attività che può dare risvolti economici importanti ma anche per sottolineare impegno che c’è dietro queste produzioni che vanno valorizzate”

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