Misure anticrisi, critica Confindustria Vda: “Servono scelte coraggiose e di rilancio del sistema”

16 Giugno 2020

Chiedono più coraggio e lungimiranza alla politica, i vertici di Confindustria Vda auditi questa mattina dalla II e V Commissione consiliare, nell’ambito del disegno di legge di assestamento che dovrebbe arrivare in aula lunedì prossimo 22 giugno.

Il Presidente Giancarlo e Giachino e il Direttore Marco Lorenzetti hanno portato in piazza Deffeyes le proprie perplessità sul provvedimento e alcune proposte per migliorarlo.

In attesa di conoscere i risultati dell’indagine previsionale, l’Associazione degli industriali sottolinea come l’impatto della pandemia “è stato tremendo e ciò richiederà uno sforzo collettivo di massima condivisione, su obiettivi e strumenti, per attenuare l’urto dell’emergenza e preparare la ripresa dell’economia”. Confindustria Vda prende atto però con “rammarico che le nostre proposte sono state accolte solo in parte e non possiamo fare a meno di notare come il provvedimento in esame sia ancora fortemente orientato alla gestione della fase emergenziale dell’economia e poco invece al rilancio del sistema produttivo”.

Gli industriali avevano chiesto ad esempio di innalzare a 10 milioni il limite di fatturato per l’accesso ai contributi a fondo perduto previsti dal Disegno di Legge, “il che preclude l’accesso alle aziende più strutturate che sono quelle imprese che più andrebbero sostenute per fronteggiare la complessa stagione di crisi industriale che si sta profilando e che avrà pesanti ricadute sul piano occupazionale”.  L’innalzamento del tetto di fatturato, dai dati forniti da Confindustria, coinvolgerebbe 56 imprese per un totale di spesa aggiuntiva di massimo 392.000 euro. “Uno sforzo che ci sentiamo di chiedere venga sostenuto dalla Pubblica Amministrazione”.

In fase di attuazione del Dl, l’Associazione chiede l’istituzione di due plafond di disponibilità separati per le due scadenze con la possibilità di traslare eventuali residui del primo sul secondo sulla base delle richieste di contributo.

Altre richieste riguardano contributi per l’occupazione stabile.  “Dal disegno di Legge apprendiamo che tali contributi, di cui rivendichiamo con forza la paternità della proposta, saranno concessi ad imprese di determinati settori e dimensioni e a tal proposito ci auguriamo che in sede di provvedimenti attuativi non vengano esclusi comparti importanti della nostra economia quindi chiediamo che tale precisazione venga eliminata e che il provvedimento sia il più inclusivo possibile”. Lo stanziamento viene poi ritenuto insufficiente da parte di Confindustria Vda, che chiede quindi di reperire ulteriori risorse.

Per il comparto dell’edilizia, sui fondi destinati agli enti locali le critiche mosse dall’Associazione riguardano “il tempo per spenderli” che è “ridotto all’immediato” e l’affidamento dei lavori alle aziende locali, che diventa solo una possibilità. “Non possiamo permetterci di penalizzare le aziende valdostane che occupano residenti valdostani, che pagano le tasse in Valle d’Aosta”.

Infine Confindustria si dice soddisfatta dell’accoglimento della proposta per il settore agroalimentare, ma chiede venga modificato il tetto della spesa minima pari a tre volte il valore del voucher/contributo anziché quattro.

L’appello a piazza Deffeyes è di avere il “coraggio di sostenere le vostre posizioni, abbiate la lungimiranza e la forza necessaria per raggiungere i vostri e i nostri obiettivi per una Valle d’Aosta migliore, ma attenzione perché saremo giudicati dalle generazioni future non per quello che abbiamo fatto ma per ciò che avremmo dovuto fare”.

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