Misure anticrisi regionali, pioggia di critiche sull’attivazione e i mancati pagamenti

16 Maggio 2020

Prima i 600 euro dei bonus figli che tardano ad arrivare, poi i problemi nell’attivazione della misura per il contributo per gli affitti ad uso non abitativo, ora la scoperta dell’impossibilità per alcuni soggetti di presentare domanda per i 400 euro di indennizzo per autonomi e liberi professionisti. Non si placano le polemiche sulle misure anticrisi previste con l’ultimo disegno di legge da 25 milioni di euro varato dal Consiglio regionale a metà aprile. 

Ieri, venerdì 15 maggio, alle ore 12, si sono aperte le domande per gli indennizzi  – 400 euro per i mesi di marzo e aprile–  previsti per lavoratori autonomi e dei liberi professionisti iscritti alle professioni ordinistiche, tenuti alla sospensione dell’attività E in diversi, soprattutto soci di società, hanno avuto l’amara sorpresa, ovvero l’esclusione.

Il motivo è legato alla formulazione dell’articolo 5 del Dl e in particolare al comma 3 che recita: “La misura è concessa ai sensi del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti “de minimis””.  Se a livello nazionale, il Cura Italia, ha inteso il bonus dei 600 euro come misura di integrazione al reddito – è lo stesso Mef a spiegarlo, confermando fra la platea dei destinatari i soci di slr o snc –  a livello regionale, la formulazione dell’articolo di legge ha fatto diventare la misura un sostegno alle imprese, escludendo di fatto i soci. 

Per rimediare, come spiegato questa mattina dall’Assessore regionale alle politiche del lavoro, Luigi Bertschy, si andrà ora a riscrivere l’articolo del nuovo pacchetto di misure anticrisi approvato dalla Giunta e ora all’esame della II Commissione.

“C’è da parte di tutti noi un’attenzione a trovare una soluzione” ha detto l’Assessore “Ne ho parlato con il collega Aggravi, Cognetta, Barocco e con altri commissari, soprattutto con chi cerca soluzioni e non polemiche. La volontà è di dare risposte alle partite Iva e ai soci. Per come è scritto quell’articolo l’applicazione non poteva che essere questa”. A confermare la necessità di un miglioramento del percorso è stato anche il Presidente Testolin: “Con questo ulteriore provvedimento ci sarà la possibilità di correggere delle situazioni che sono state valutate in maniera non corretta da parte di tutto il Consiglio, nell’approvazione della legge 56, sarà il modo per dar risposte a chi si è trovato escluso, non volontariamente, ma per la troppa fretta di andare ad approvare un provvedimento, senza le dovute attenzioni”. 

Al momento sono circa 3mila le liquidazioni per il bonus figli firmate dalla struttura creata per gestire le misure anticrisi e in pagamento in questi giorni. Ne rimangono un centinaio da liquidare, mentre dalla prossima settimana dovrebbe partire le liquidazione sugli aiuti agli studenti universitari e sui contributi per i canoni di locazione non ad uso abitativo.

Nel frattempo sui social, ma non solo, da ieri imperversa la polemica. Post critici sono arrivati dai consiglieri Stefano Aggravi della Lega, da Roberto Cognetta, ma anche dal presidente della II Commissione Pierluigi Marquis. 

Accuse al governo regionale sono piovute anche dai movimenti politici.
“A quasi 70 giorni dall’inizio dell’emergenza Covid-19, i valdostani ancora non sanno che cosa riserverà loro il futuro.  – scrive in una nota la Lega Vda – Se, in un primo tempo, erano la speranza e la coesione ad albergare nei cuori dei nostri cittadini, ora quei sentimenti sono stati sostituiti dalla rabbia”.

Rabbia per chi è stato escluso dall’indennizzo di 400 euro. “Come potevano le strutture competenti non esserne al corrente?”sottolinea il Carroccio. Rabbia “che ritroviamo anche in quei lavoratori autonomi (commercianti, ristoratori, parrucchieri ed estetisti) che, a fronte dei roboanti annunci della riapertura prevista per il 18 maggio p.v., hanno atteso tutta la settimana i protocolli da seguire per evitare la diffusione del contagio, protocolli che, come comunicato oggi dal Presidente della Regione, saranno comunicati ufficialmente con ordinanza domani”. La Lega si chiede, quindi, “se non ci si poteva organizzare prima, così come hanno fatto alcune Regioni sia a statuto autonomo che ordinario? Come si pensa che le aziende possano mettersi a norma in un fine settimana adeguando al tempo stesso il DVR (documento di valutazione dei rischi)?”
Infine il Carroccio se la prende con l’Assessora Certan “che getta nel caos famiglie, studenti e insegnanti, tanto da portare le organizzazioni sindacali della scuola a dichiarare unitariamente lo stato di agitazione.” Ma anche con il Governo regionale tutto “fatto di annunci, con pochi fatti concreti e che, ancora una volta, dimostra incapacità, superficialità e inadeguatezza nei confronti del ruolo che è chiamato a svolgere”.

A puntare il dito contro il Governo regionale è anche Fratelli d’Italia. “Siamo perfettamente consapevoli che stiamo vivendo un momento di grande emergenza e crisi economica. – sottolinea il movimento –  Per questo motivo non possiamo tacere di fronte a proposte indecenti presentate da questo governo dimezzato ma soprattutto di scelte procedurali, prese magari in buona fede, ma che disegnano labirinti burocratici dai quali è impossibile uscire”.

Secondo il Movimento “i contributi a fondo perduto per una regione a Statuto speciale dovevano essere sui conti correnti di autonomi e partite IVA già a marzo. Altre Regioni ordinarie, aldilà delle somme messe a disposizione, hanno seguito giustamente altre strade come il vicino Piemonte o la Campania”.

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