Nasce in Valle un gruppo di metanisti. Un sito e una petizione tra le prime iniziative
Buonasera,
Abbiamo formato un comitato di metanisti, creando un sito, una pagina facebook e una petizione online per cercare di scongiurare la chiusura del distributore di metano di charvensod (che, nonostante le controverse dichiarazioni di Pastoret, ci risulta essere ancora possibile!). Sarebbe possibile, anche sotto forma di lettera al quotidiano, inserire la nostra “presentazione”? La allego di seguito.
Grazie mille,
Matteo Arena
“Siamo un gruppo di cittadini, orgogliosi di possedere un’auto a metano, indignati e preoccupati per l’imminente chiusura dell’unico distributore di metano della nostra Regione.
Nel novembre del 2009 apre a Plan Felinaz il primo distributore di metano della Valle d’Aosta e, per alcuni, è l’occasione che aspettavano da tempo per godere finalmente dei benefici dell’utilizzo del metano per autotrazione.
Ora, marzo 2011, inaspettate dichiarazioni pubbliche minano la naturale certezza dei fieri metanisti valdostani e non di poter fare rifornimento per le proprie auto sul nostro territorio. La chiusura del distributore porterebbe la Valle d’Aosta ad essere l’unica regione in Italia (fatta eccezione per la Sardegna, che non è raggiunta dalle rete dei metanodotti) a non avere un distributore di metano.
Da questa incerta situazione nasce l’esigenza di costituire un gruppo di utenti, o potenziali tali, del distributore di Plan Felinaz per far sentire la nostra voce e chiedere delle riposte chiare, e possibilmente, delle garanzie a chi ha l’autorità per darne.
Stiamo cercando di diffondere la nostra causa:
– tra quelli che hanno atteso con ansia l’apertura del distributore valdstano con l’auto già pronta
– tra quelli che l’auto a metano l’hanno acquistata solo quando il distributore era un dato di fatto
– tra quelli che si stanno accostando timidamente all’idea di possedere un’auto a metano
– tra quelli che si scoprono incuriositi da questa cosa
– tra quelli che credono nella diffusione dei carburanti alternativi
Ecco che cosa chiediamo:
- Apertura garantita del distributore di Charvensod;
- Che sia scongiurata la ventilata ipotesi di riduzione dell’orario di apertura, che danneggerebbe gravemente, oltre ai pendolari, i turisti;
- Che il prezzo di erogazione del gas sia almeno in linea con la media nazionale, che attualmente è di 88 cent/kg;
- Ampliamento della rete distributiva sul territorio valdostano, anche attraverso specifiche disposizioni legislative regionali;
- Sfruttare le possibilità fornite dalle recenti norme nazionali (D.M.11/09/08), attraverso specifiche disposizioni attuative regionali, per consentire il servizio di erogazione con modalità self-service
- Proseguire le politiche regionali di incentivazione all’uso dei carburanti a basso impatto ambientale.
La nostra riflessione e le nostre puntuali richieste nascono da una serie di quesiti:
- come si fa a volere e a perseguire la diffusione delle auto a combustibili alternativi se non c’è la certezza di avere un punto in cui rifornirsi sul territorio regionale? Quale politica ambientale strategica può attecchire su un substrato così incerto?
- è ingenuo interpretare la presenza dell’amministrazione pubblica (il Presidente della Regione Augusto Rollandin, l’Assessore alle attività produttive Ennio Pastoret, l’Assessore all’ambiente Manuela Zublena e il Sindaco di Charvenson Ennio Subet) all’inaugurazione del distributore di metano “realizzato su proposta dell’amministrazione regionale” come una partecipazione diretta all’impresa e quindi come garanzia di continuità del servizio?
- come si inserisce la ridotta e precaria rete distributiva locale all’interno della politica regionale di riduzione delle emissioni e negli obblighi di recepimento delle direttive europee sulla progressiva sostituzione dei combustibili tradizionali derivati dal petrolio con quelli ecologici riconosciuti dalla Comunità Europea?
- l’incertezza, l’incompletezza e la contraddittorietà delle informazioni relative non rischiano di aggravare ulteriormente l’ignoranza diffusa sull’argomento e minare la credibilità e affidabilità dei soggetti coinvolti?
- in che modo si può cambiare la mentalità corrente e non rendere vani gli investimenti economici fatti finora in questa direzione?
Se siete interessati contattateci:
– via mail: metanistivda@gmail.com
– sul nostro sito, dove sarete indirizzati anche alla nostra petizione online: http://metanistivda.wordpress.com
– sulla pagina facebook “Metanisti Valdostani”
Grazie.”