Negli incubatori d’impresa valdostani progetti di grande innovazione nel campo biomedico
La BioDigital Valley è impegnata, infatti, nella creazione di un’applicazione digitale in grado di mettere a confronto, in tempi ragionevoli, tutte le radiografie giacenti nei vari ospedali del mondo di una qualunque malattia oncologica. Un progetto ambizioso che potrebbe aiutare la ricerca medica nel ridurre le tempestiche per creare nuovi farmaci e i relativi costi. Il progetto di ricerca allo studio si chiama «Image» (Image Meta Analysis and Exploitation) ed è stato finanziato dall’amministrazione regionale ai sensi dell’art. 8 della L. R. 84/1993 con un contributo di 541.585 euro.
“Si tratta dello start up del gruppo RGI – spiega il blog del giornalista economico Fabrizio Favre – che vanta una posizione di leadership nell’offerta di prodotti e servizi specifici IT per il settore finance, dedicata al mercato della Bioinformatica”.
“In controtendenza con la crisi economica attuale, – spiega il managing director Paolo Consoli – la società, nata alla fine del 2008, ha assunto presso il suo centro di ricerca di Pont, tredici unità di personale a tempo indeterminato, con un'età media di 33 anni, tutti laureati o di livello formativo superiore. Oltre a Image stiamo concentrando le nostre energie anche su un progetto di tele diagnostica attraverso il cellulare per il quale abbiamo fatto una domanda di brevetto per il mercato statunitense".
A sottolineare le opportunità e l’efficacia degli incubatori di impresa valdostani è lo stesso Antonio Di Blasi, responsabile degli incubatori di Aosta e Pont-Saint-Martin che dice: “l’alto numero di servizi offerto dalle strutture a fronte di costi contenuti e la legge regionale sulla ricerca e sviluppo attualmente in vigore sono strumenti considerati efficaci dalle aziende che si sono insediate in questi ultimi anni”.