Nell’assemblea di Confartigianato a tenere banco sono le nuove misure sui mutui regionali
Sono circa 2400 i posti di lavoro persi in Valle d'Aosta nel comparto dell'edilizia negli ultimi dieci anni: “Ed è proprio a causa di questi numeri drastici che abbiamo deciso di intervenire”, ha commentato ieri sera Stefano Borrello, assessore regionale alle Opere Pubbliche, di fronte alla platea dell'assemblea generale annuale di Confartigianato Valle d'Aosta.
Il presidente dell'associazione dei piccoli imprenditori, Aldo Zappaterra, ha espresso soddisfazione: “Siamo riusciti ad individuare norme precise e procedure d'appalto concordate per tutelare le nostre aziende, un modo per consentire alle imprese valdostane di avere maggior spazio”.
Zappaterra si riferisce all'emendamento, varato dalla Giunta Marquis, dopo i confronti e le richieste delle associazioni di categoria, degli ordini dei professionisti e dei sindacati, nel maggio scorso. Norme che prevedono, ad esempio, la divisione in piccoli lotti dei 170 lavori previsti nel piano triennale dei lavori pubblici della Regione, per favorire la partecipazione delle imprese locali.
Altre novità riguardavano le modalità di gestione delle procedure di affidamento e esecuzione di contratti pubblici di importo inferiore a 516 mila euro per i lavori e a 100 mila per i serviti tecnici di architetti e ingegneri. In quest'ambito, la Stazione unica appaltante regionale è stata orientata ad adottare criteri di selezione delle imprese che privilegiassero le valdostane: ad esempio assumendo come riferimento la sede dell’unità operativa delle imprese rispetto al luogo di esecuzione dei lavori.
L'altra misura in ballo, sarà oggetto di discussione nei prossimi giorni da parte della Terza commissione, e riguarda la rivoluzione sulle modalità di accesso ai mutui regionali sulla prima casa e la ristrutturazione: alzando l'importo massimo che può essere concesso, abbassando i tassi di interesse e aprendo la misura a tutti, senza più limiti di reddito.
“Vogliamo togliere il tetto dei valori isee per accedere a questi prestiti perché non vogliamo mettere vincoli a chi investe sul territorio – sostiene Borrello – privilegiare i proprietari di casa non è uno scandalo perché non bisogna combattere la ricchezza, ma la povertà”.
Se per decenni il comparto edile valdostano è stato, a dir poco, spinto dall'iniziativa di opere pubbliche e agevolazioni regionali, tanto da farlo pesare per numero di occupati e apporto di valore aggiunto il doppio rispetto alla media nazionale, la crisi del 2007 e i tagli dello Stato alle finanze regionali hanno messo in grave sofferenza il settore, che ha trascinato nel suo destino anche molti professionisti.
La soluzione della Giunta Marquis sarebbe dunque quella di provare e rimettere benzina nello stesso sistema, spostando leggermente di più l'attenzione sull'edilizia privata: “Vediamo grandi margini di intervento – sostiene il presidente della Giunta, anche lui presente all'assemblea – ci sono tanti centri storici che possono essere recuperati e molte possibilità nel turismo”.