Numeri in calo, l’estate valdostana non decolla. Nessun dramma dall’Adava: “Periodo felice”
La sensazione – i dati ufficiali sui flussi turistici in Valle ancora non sono stati resi noti dalla Regione – è quella del “calo”, ma l’importante è non farne un dramma e prepararsi a leggere i numeri nel loro insieme.
Giugno e luglio hanno visto meno turisti rispetto allo scorso anno, mentre le prenotazioni per agosto confermano un andamento a rilento, anche se dall’Adava – l’Associazione degli albergatori valdostani – si predica calma: “I dati arriveranno più avanti – spiega il Presidente Filippo Gérard – e la sensazione, a detta di tutti, è quella di un leggero calo. Non sono però dei cali ‘critici’, la situazione si presenta ‘a macchia di leopardo’ e bisogna tenere conto del paragone con l’anno scorso, molto forte a livello di numeri, mentre sappiamo bene che dal punto di vista statistico si eliminano gli anni migliori e quelli peggiori. Non va bene se andiamo in calo, ovviamente, ma il periodo secondo me è felice e aspettiamo di vedere dati a fine stagione”.
L’autostrada, con i suoi costi, non sembra essere alla base di questa flessione: “Vedo come problema molto di più la ferrovia – spiega ancora Gérard –, perché anche senza prendere l’autostrada in Valle puoi arrivare. Il calo non è imputabile a questo, dal momento che i dati dell’autostrada sono in aumento”.
Gérard azzarda altre ipotesi: “Alcuni dicono che i Mondiali di calcio portano tendenzialmente dei cali, secondo me è un po’ assurdo ma può anche incidere. Penso sia più probabile l’apporto della situazione politica generale, con la gente che si sente più sicura e comincia a dimenticare gli attentati di questi anni nelle città e torna a muoversi verso quelle mete. Del resto ormai siamo su un mercato globale e la partita si gioca lì, anche se rimane la clientela fidelizzata”.
Il problema “psicologico” del Ferragosto
Con i numeri in flessione anche il Ferragosto in Valle rischia di non portare con sé un “pienone” sempre sperato, ma anche qui il Presidente Adava cerca di fare un discorso più ampio, che vada oltre la festività “tout court”: “Secondo me sarà un buon Ferragosto – chiude Gérard –, ma è una questione po’ psicologica, perché magari non ho l’albergo completo e con quattro tavoli liberi dà l’idea di essere una tragedia. Poi però si fanno due tavoli in più al giorno durante tutto il mese e l’andamento è complessivamente migliore. Bisogna anche dire che sempre più la Valle d’Aosta sta lavorando su tutte le quattro stagioni, e sarebbe più importante ragionare su un termine annuale e meno sui dati del breve periodo”.