Olivetti I-Jet, i cinesi sono tornati a visitare lo stabilimento
Sono tornati a visitare lo stabilimento dell’Olivetti I-Jet nei giorni scorsi il gruppo di cinesi interessato all’azienda di Arnad che il 31 gennaio ha cessato la propria attività. “Mercoledì incontreremo i vertici di Telecom e Olivetti – spiega Edy Paganin del Savt – e chiederemo maggiori informazioni sulla trattativa che vede in campo anche un gruppo inglese”. Al centro dell’incontro di mercoledì ci saranno le ricollocazioni dei dipendenti dell’Olivetti I-Jet. “Un primo gruppo di 30 dipendenti – continua Paganin – inizierà a marzo i corsi per essere poi ricollocato nel mese di giugno, altri 30 saranno formati a settembre per lavorare a gennaio. La maggior parte sono valdostani e saranno occupati presso l’Advanced Caring center di Pont-Saint-Martin, call center del gruppo Telecom. Dal 2014 toccherà ad altri 40. Otto lavoratori sono passati poi all’interno dell’Olivetti Spa e altri 12 li seguiranno in futuro mentre, per altri 42 si parla di ricollocamento tramite la società di outplacement individuata dall’azienda. Ad oggi però il percorso fatto con i lavoratori di alto livello (sesti, settimi e settimi quadro) non ha dato grandi risultati”.
I vertici Telecom guardano alla sostenibilità economica delle proposte. “Già l’anno scorso – ricorda Paganin – due società sono state escluse perché non avevano le credenziali. Ad oggi sui cinesi non abbiamo grandi certezze". Sulla questione Olivetti I-Jet sarà chiamato a rispondere anche l’Assessore alle attività produttive, Ennio Pastoret, mercoledì prossimo in Consiglio Valle.
Ad aspettare l’arrivo di operatori stranieri è anche la Verrès Spa che riprenderà la produzione di tondelli nel mese di marzo.
“Tutto però tace" spiega Paganin parlando dei soci francesi tanto attesi. "Il Poligrafico ha già fatto le prime 16 assunzioni, lunedì ne arriveranno altre 10 – spiega Paganin – per salire a 31 totali nel primo semestre”. In totale la nuova società ha confermato l’assunzione di 35 dei 76 dipendenti per affrontare una produzione annua di 2.500 tonnellate. Il liquidatore ha posto nel frattempo in vendita gli impianti dell‘ex reparto "artistico" dello stabilimento. La fonderia d’arte era stata creata nel 1990 e aveva visto passare in questi anni importanti scultori come Giò Pomodoro, Luciano Minguzzi o ancora Luigi Stoisa.