Piccole e medie imprese, in Valle d’Aosta la ripresa è lenta

16 Settembre 2022

Il trend di ripresa dei fatturati nel Nord-Ovest evidenzia un andamento inferiore rispetto alla media nazionale, soprattutto in Valle d’Aosta (nel 2021 -3,7% rispetto al 2019), Lombardia (-1,7%) e Piemonte (-1,5%). Anche in termini di redditività lorda si riscontrano criticità, con le peggiori performance registrate in Valle d’Aosta e Liguria. Gli indicatori di stabilità patrimoniale e di rischio si confermano invece molto solidi.

Questo il dato emerso dal Rapporto Regionale Pmi 2022 realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con Unicredit e Gruppo 24 Ore. Un report che analizza gli andamenti e le prospettive delle 160mila società italiane che – impiegando tra 10 e 249 addetti e con un giro d’affari compreso tra 2 e 50 milioni di euro –, rientrando nella definizione europea di piccola e media impresa, generano un valore aggiunto complessivo pari a 204 miliardi di euro.

A pesare sull’andamento – si legge – il conflitto russo-ucraino e la persistenza dei rincari sul mercato delle materie prime, mentre il documento analizza l’esposizione delle Pmi italiane ai rischi climatici, ambientali e di transizione nelle diverse regioni. Da segnalare, però, che la diffusione della pandemia ha interrotto la lenta ripresa delle piccole e medie imprese italiane che nel 2020 hanno visto calare i loro fatturati dell’8,6 per cento.

Già nel 2021, infatti, “le stime sui conti economici delle piccole e medie imprese fanno emergere i primi segnali di ripresa, certificati anche dalla tenuta complessiva degli indicatori di stabilità finanziaria. Le tensioni geopolitiche, economiche e commerciali associate al conflitto in Ucraina (sanzioni, incertezza dei traffici, restrizioni al commercio ecc.) si stanno trasmettendo al nostro sistema produttivo attraverso una serie di effetti”.

In una fase di “forte incertezza sugli scenari economici futuri e nella quale sono ancora evidenti gli effetti di due anni di crisi profondissima” – dice il report di Confindustria –, “i limiti strutturali delle nostre Pmi appaiono quanto mai evidenti e rischiosi per la tenuta del sistema di fronte alle nuove criticità generate dai recenti eventi bellici e dalla crisi degli approvvigionamenti di materie prime, in particolare energetiche. Criticità strutturali e congiunturali definiscono un quadro in cui è necessario agire con interventi diversificati, ma parimenti efficaci e soprattutto dedicati al sostegno della competitività delle imprese, vero motore per la ripresa del Paese”.

Occorre, dunque, “creare migliori condizioni e più efficaci strumenti per potenziare la struttura finanziaria e la patrimonializzazione delle imprese e rilanciarne gli investimenti, per accompagnare le imprese in un percorso di crescita e di innovazione che coinvolga anche il capitale umano, rafforzando formazione e riqualificazione professionale per adeguare le competenze alla forte accelerazione nell’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare digitali”.

Turcato: “Potenziare la struttura finanziaria delle nostre Pmi e rilanciare gli investimenti”

Francesco Turcato Presidente Confindustria Valle d’Aosta

Sulla situazione locale torna Francesco Turcato, presidente di Confindustria Valle d’Aosta: Le Pmi rappresentano l’ossatura del nostro sistema produttivo, un pilastro fondamentale per la tenuta economica e sociale del Paese. Dobbiamo sostenerle e rafforzarle, specialmente nel contesto attuale”.

E aggiunge: “Le nostre Pmi si trovano a fronteggiare da un lato le conseguenze della pandemia, e dall’altro un nuovo e inaspettato shock, quello del conflitto in Ucraina che ha comportato un ulteriore aggravamento dei costi quasi insostenibile per le aziende”.

Il Presidente di Confindustria VdA ha infine sottolineato che “occorre, con strumenti mirati, potenziare la struttura finanziaria delle nostre Pmi e soprattutto rilanciare gli investimenti per incentivare un percorso di crescita duratura”.

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