Piste aperte in zona rossa e arancione, regioni in pressing sul governo
Ottenuto il via libera del Cts, si attende ora la pronuncia del Governo. L”aggiornamento delle indicazioni per la nuova stagione sciistica, validate dal Comitato tecnico scientifico nella seduta dello scorso 5 novembre, prevede la possibilità di sciare anche in zona arancione e rossa, con un numero limitato di accesso alle ski area, l’80% di capienza sugli impianti chiusi (50% in zona rossa) e il 100% su quelli aperti, dove si accederà comunque con la mascherina.
In attesa che il Governo si pronunci sul protocollo proposto dalle Regioni e da Anef per la ripartenza dello sci in sicurezza, le località sciistiche si preparano in vista dell’apertura della stagione invernale, in programma il 27 novembre.
“Sarà l’anno della ripartenza dello sci dopo che la chiusura forzata dovuta alla pandemia ha penalizzato in maniera particolare questo settore che, di fatto, non ha lavorato per l’intero inverno 2021 e per il 25% della stagione 2019/2020.” dice la presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (Anef) Valeria Ghezzi.
“Siamo ancora in un momento di incertezza ma possiamo dire che lo sci è uno sport di per sé sicuro, che si pratica all’aperto e con un distanziamento garantito dalla natura stessa dell’attività. Lo dimostrano le aperture senza particolari limitazioni dello scorso inverno negli Stati Uniti, in Svizzera e nei paesi scandinavi dove non si è riscontrata un’incidenza di contagi legata allo sci superiore a quella di altre attività economiche”.
L’obiettivo, quindi, è di affrontare “la situazione con un modello organizzativo che permetta il rispetto puntuale delle regole: distanze nelle code, uso corretto della mascherina e controllo del green pass, carico dei veicoli chiusi all’80%”. Modello adottato a Cervinia, dove la stagione è partita senza problemi.