Quotazione Cva, Padovani ribadisce: “Il processo va sospeso”

27 Luglio 2017

"Sospendere il processo di quotazione di Cva riorganizzare la gestione e la trasparenza riformando il rapporto tra proprietà e azienda e trovare manager capaci che la sappiano dirigere verso le mete di sviluppo decise dai valdostani e non da azionisti che punterebbero solo al loro tornaconto." Il consigliere regionale Andrea Padovani torna sulla questione della quotazione in borsa della partecipata regionale. 

"Cva è la più grande azienda pubblica della nostra Regione, un patrimonio costruito negli anni a partire dalla grande ricchezza idrica della nostra terra che, purtroppo, non sempre è stato gestito con trasparenza ed efficienza" ricorda il consigliere "Ora la spinta per una sua quotazione in borsa, che in un primo momento era obbligata dalla legge Madia, può essere valutata liberamente in base agli obiettivi di sviluppo e di crescita che vogliamo darci. Obiettivi di sviluppo e di crescita non esclusivamente per l’azienda ma per la Regione tutta, e qui sta il punto. Possiamo davvero affermare che l’ingresso di azionisti privati in CVA è nell’interesse generale di tutti i valdostani? Io penso di no".

Il 21 giugno scorso è stata approvata in Consiglio regionale, con il solo voto contrario del M5S, una risoluzione che prevede di acquisire maggiori informazioni riguardo alla quotazione di Cva e di dare maggiori informazioni ai valdostani. "Nel mio piccolo ho utilizzato questo mese per aumentare la mia conoscenza al riguardo e formarmi una opinione più circostanziata. Cva può essere, più di ieri, per la nostra Regione un formidabile motore per uscire dalla crisi e per incamminarci verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Perfino l’AD di Cva De Girolamo ha recentemente affermato in una intervista che “CVA può fungere oltre che da promotore di iniziative finalizzate all’efficienza energetica ed alla decarbonizzazione della nostra regione, anche da volano per lo sviluppo di imprese locali…”. Ciò sarà possibile però se non si imporrà come logica il profitto, ma si potrà decidere di ridurlo a favore delle imprese locali o per accelerare lo sviluppo di tutta la regione". 

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