Saint-Rhémy-en-Bosses punta tutto sullo sci alpinismo e traina la vallata del Grande

27 Febbraio 2021

Un “all in” dalla posta in gioco molto alta. Una metamorfosi che è in divenire da tempo, ma che, in un anno con gli impianti sciistici chiusi, assume l’importanza di un banco di prova vitale. Saint-Rhémy-en-Bosses, l’ultimo paese stretto tra il Colle del Gran San Bernardo e il suo omonimo tunnel, cerca di smarcarsi e di mettere tutte le energie su una disciplina che, già in forte crescita, a cavallo tra 2020 e 2021 è esplosa.

Il neo sindaco Alberto Ciabattoni lo ammette senza giri di parole: “Ci stiamo assolutamente posizionando su questo mercato e ammetto che la scelta, già portata avanti dal mio predecessore (Corrado Jordan, ora consigliere regionale, ndr.), si sta rivelando vincente, creando una buona ricaduta su tutto il territorio e sulle attività ricettive della zona”. Il progetto per far diventare la zona di Saint-Rhémy-en-Bosses un punto di riferimento parte da lontano e si basa sulla vocazione del paese per lo sci alpinismo e la sua naturale predisposizione su entrambi i confini, sia quelli che vanno verso Crévacol e il Malatrà, sia quelli che si estendono verso il colle del Gran San Bernardo.

A confermare la perfetta morfologia per un’attività del genere il Primo cittadino: “Dal col Serena al Grande, passando per Crévacol, quest’anno siamo stati la grande alternativa e abbiamo registrato un boom di presenze, dovuto sicuramente al fatto che molta gente con gli impianti chiusi ha provato lo sci alpinismo. Per noi questo ha significato una piccola boccata di ossigeno, non lo nego, ne ha beneficiato tutta la vallata del Grande e ne siamo felici”.

Crévacol

Considerata da sempre una zona poco turistica, fatta eccezione per il Colle nei mesi estivi e per gli impianti di risalita, in forte difficoltà negli ultimi anni, la vallata più “svizzera” dell’Unité Grand Combin vuole il riscatto e la nuova amministrazione cerca di portare avanti e creare nuove attrattive, come la riqualificazione della casermetta che potrebbe diventare un polo importante: “Abbiamo inviato la richiesta in Regione per far sì che la casermetta diventi Office du Tourisme al piano terra, mentre per il resto dell’edificio vorremmo potesse diventare sede espositiva, laboratorio per artisti e chissà, magari un punto di riferimento per la Via Francigena“.

Il riconoscimento della vallata come paradiso e parco naturale per lo skialp è senza dubbio un traino molto forte e un atout che in un momento di boom dell’attività sportiva potrebbe permettere a Saint-Rhémy di mettere la freccia e sorpassare altre località valdostane, trovando un canale ideale e rispettoso dell’ambiente e del paesaggio.

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