Stesso lavoro, due punteggi diversi. La scuola superiore valdostana conta meno di quella Statale
Stesso lavoro, due regioni diverse e due valutazioni punteggi completamente differenti. È questo lo 'strano caso' di Fausto Egidio, 49enne di Pont-Saint-Martin che sta vivendo sulla sua pelle la follia della burocrazia, con tutte le sue – spesso incredibili, come in questo caso – contraddizioni.
Egidio, tecnico di laboratorio nel paese della Bassa Valle, dopo aver inanellato una serie di supplenze al Liceo Botta di Ivrea (per tre mesi, con la mansione di Assistente tecnico), all'Isitip di Verrès e all'Itpr 'Corrado Gex' di Aosta (per 11 mesi la prima e 9 la seconda, stessa mansione) è stato escluso, ad ottobre 2015, da una supplenza al Liceo XXV Aprile di Cuorgnè.
La motivazione? Secondo un decreto interpretativo del Ministero della Pubblica Istruzione la scuola superiore regionale non è equiparabile a quella statale. A livello di graduatoria, infatti, solo la scuola dell'infanzia dà gli stessi punti sia in Regione che fuori mentre gli altri ordini sono parificati al Servizio prestato alle dirette dipendenze di amministrazioni statali o enti locali e nei patronati scolastici' per le quali le graduatorie scolastiche attribuiscono 0,05 punti per ogni mese lavorato invece dello 0,5 che si assegna per il servizio nelle scuole statali.
Risultato: dei 10 punti spettanti ad Egidio ne sono stati decurtati nove facendolo sprofondare nella graduatoria. Per i 20 mesi di lavoro nelle superiori valdostane, infatti, il calcolo è stato presto fatto: 0,05 punti per 20 mesi uguale 1 punto.
“Non si capisce per quale motivo – spiega Egidio – il Ministero dell'Istruzione nella valutazione del personale non docente che opera nella scuola di pari grado non venga valutato alla pari di quello di altre regioni ma addirittura considerato meno rispetto a quello delle scuole di istruzione secondaria non statali paritarie, non statali parificate, sussidiate o sussidiarie legalmente riconosciute, e la sua esperienza valutata alla stregua di chiunque abbia svolto una qualsiasi mansione presso l'amministrazione pubblica anche in ruoli completamente diversi da quelli scolastici”.
Nel frattempo, a caccia di risposte, Egidio ha contatto diverse istituzioni piemontesi e valdostane, avendo incontrato anche il Presidente della Regione Augusto Rollandin, l'assessore regionale all'Istruzione Emily Rini, fino ad arrivare a Palazzo Madama, ovvero al senatore Albert Lanièce.
Tutti, nessuno escluso – Egidio sostiene di aver contattato anche i consiglieri Bertschy, Ferrero, Marco Viérin, l'assessore regionale Donzel, il Segretario Savt Corniolo, privi di risposte da fornire. Della questione si era occupato nei mesi scorsi solo il consigliere del M5S, Roberto Cognetta, che aveva presentato in Consiglio una interpellanza.
“Sono molte le assurdità alle quali molte persone sentite a riguardo non sanno dare spiegazioni – scrive agli organi di stampa Egidio – o non assumono ancora allo stato attuale alcuna posizione, il Provveditorato degli studi di Torino in primis e la cosa che più mi indispone è questa risposta omertosa della classe politica che sembra far finta che il problema non sussista”.
Ma la vicenda ha anche un 'ciliegina' di chiusa, se possibile ancor più paradossale: “A causa della mia situazione occupazionale, con il mio stato di disoccupazione che risale a luglio 2011 – chiude ancora il tecnico amareggiato – sono stato inglobato tra le persone che hanno diritto ad usufruire delle Misure di inclusione e sostegno al reddito per le quali viene erogato un finanziamento per 5 mesi insieme ad altre agevolazioni per disoccupati che sarebbero potute essere destinate ad un’altra persona bisognosa se solo qualcuno della stessa Regione si fosse preoccupato di chiarire la questione”.