Superbonus, Manes chiede “soluzioni certe per lo sblocco totale dei crediti”
Era stato annunciato già nel mese di febbraio ma è prossimo ad approdare in Parlamento e a divenire definitivamente legge il decreto n.11 del 2023 che prevede l’adozione di nuove e urgenti misure in materia di cessione dei crediti. In attesa della definitivamente conversione, il deputato valdostano Franco Manes ha presentato in Aula una mozione per invitare il Governo a mantenere ancora alta l’attenzione sulla tematica del Superbonus.
L’impossibilità di cedere sul mercato i bonus finisce con il determinare una carenza di liquidità nelle imprese, con conseguenti e serie problematiche che in extremis potrebbero condurre i diversi operatori al fallimento. Le “soluzioni certe e di immediata attuazione per lo sblocco totale dei crediti” domandate tanto da Manes quanto da altri colleghi deputati puntano non a caso a sbloccare crediti legati ai bonus edilizi per circa 19 miliardi di euro che, se non pagati, metterebbero a rischio almeno 115 mila cantieri di ristrutturazione in tutta Italia.
Anche la componente delle minoranze linguistiche ha in queste settimane voluto dare il proprio contributo nella correzione dell’impianto dell’attuale decreto con una mozione articolata che, assieme alla mozione della maggioranza, ha ottenuto il parere favorevole del Governo sia nella sua premessa sia in sei impegni sui nove elencati in totale. Si tratta, secondo Manes, di “un ottimo segnale che dimostra che, quando la competenza tecnica e amministrativa è presente e calata negli specifici territori in maniera concreta, anche i più piccoli possono essere riconosciuti”.
Riflettendo sulle incertezze e sulle perplessità tecniche generate dagli stop imposti al Superbonus, il deputato valdostano invita anche a una azione puntuale che eviti per quanto possibile eccessi verso ideologie generalizzate e di parte.
“Sul fatto che la misura originaria potesse essere un’ottima opportunità per l’intero Paese non vi sono dubbi, ma un provvedimento che in 2 anni ha subito ben 28 tra modifiche e aggiustamenti normativi forse era stato impostato in maniera poco efficace o non è stato adeguatamente governato – il suo commento in materia -. La crisi dei crediti è esplosa nella sua interezza alla fine del primo semestre del 2022, quando i cassetti fiscali risultavano di fatto già pieni e probabilmente è stata sotto stimata la ricaduta della misura sulla finanza pubblica”.
Approfittando del preliminare passaggio in prima lettura alla Camera della mozione per la conversione del decreto n.11/23, il gruppo misto delle minoranze linguistiche ha redatto 16 emendamenti di cui 11 a prima firma dello stesso Manes.
“È necessario arrivare a una soluzione equilibrata – domanda il deputato -. Infatti due degli emendamenti, condivisi e definiti assieme alla senatrice Spelgatti, possiedono uno specifico interesse locale per l’Arer (ndr, Agenzia regionale edilizia residenziale) nella riqualificazione del quartiere Cogne”.