Telcha: le associazioni denunciano costi eccessivi e anziani costretti al freddo
Aumenti in bolletta stimati dagli amministratori condominiali al 140%, monopolizzazione dei contratti per la fornitura del riscaldamento e caldaie sprovviste della possibilità di alimentarsi se non tramite acqua o vapore sono soltanto alcune delle argomentazioni messe sul piatto da Adiconsum, Adoc, Avcu e Federconsumatori contro la società Telcha. L’accusa di aver costretto al freddo molti anziani impossibilitati a sostenere il costo elevato delle bollette per il servizio di teleriscaldamento rappresenta il focus principale della missiva firmata da Enzo Berthod, Rosina Rosset, Nicola Pau e Bruno Albertinelli che verrà inoltrata già dal pomeriggio odierno all’Antitrust.
La denuncia
Come rammentato da Rosina Rosset di Avcu durante una apposita conferenza stampa indetta oggi, martedì 15 dicembre, ad aver spinto le associazioni a domandare chiarificazioni a forze politiche e alla stessa Telcha sono state le problematiche raccolte da amministratori condominiali e privati cittadini.
“Numerosi sono i contesti altri nei quali sono stati svolti interventi governativi ed elargiti bonus sociali in questo caso tuttavia non applicabili poiché la modalità di alimentazione del teleriscaldamento non viene di fatto riconosciuta dall’autorità – ha commentato Bruno Albertinelli di Federconsumatori -. Nonostante abbiamo tentato di porre a più riprese tale inconveniente dinnanzi alla politica, abbiamo ricevuto in risposta soltanto un perenne silenzio e una palese mancanza di volontà da parte della maggioranza”.
Le accuse
I gruppi coinvolti nella protesta puntano il dito in primo luogo contro l’impossibilità da parte della clientela di variare la propria società di fornitura a causa di un vincolo contrattuale decennale.
”Le caldaie a marchio Telcha non permettono di essere collegate ad altri sistemi di approvigionamento quali gas, gasolio o pellet e a oggi soltanto pochi tra i primi edifici interessati dai lavori hanno potuto variare la propria modalità di alimentazione senza cambiare in toto impianti dal costo spropositato prossimo ai 30 mila euro – ha proseguito Albertinelli -. Abbiamo tentato ma invano di organizzare un incontro con la stessa società al fine di concordare per l’elargizione di un eventuale bonus sociale, ma, non avendo mai ottenuto conferme o appuntamenti nonostante l’insistenza, abbiamo alfine deciso di desistere”.
Persone e abitazioni
A oggi, stabilire nel concreto quante siano le dimore servite dal teleriscaldamento a marchio Telcha o comprendere effettivamente quanti siano i residenti costretti a rinunciare al servizio risulta a detta di Adicomndum, Adoc, Avcu e Federconsumatori impossibile.
“Già dopo i primi incontri con gli interessati, è andata a palesarsi una situazione tragica che in alcune abitazioni ha spinto ben 7 sui 10 alloggi totali a chiudere il proprio riscaldamento pagando comunque i 500 euro di spese fisse loro imposti – ha sottolineato Giulia Stacchino di Adiconsum -. Accanto a queste vicende, sono numerose le testimonianze di pensionati costretti sulla sedia a rotelle che tengono propri termosifoni accesi soltanto in cucina o di coppie e famiglie che vivono al freddo perché non in grado di compensare le elevate spese del servizio”.
Le associazioni di consumatori non hanno mancato di citare anche possibili soluzioni atte non tanto a subire quanto a combattere le sempre più pressanti leggi del mercato: tra le soluzioni ipotizzate figura quella delle caldaie ibride adottate in alcune località italiane, le quali permetterebbero di fruire della modalità di approvvigionamento più conveniente del momento.
“Attualmente circa il 40% degli aventi diritto ai bonus non è in grado di beneficiarne poiché di accesso eccessivamente complessa per anziani che non possiedono le medesime nozioni o capacità dei più giovani – ha constato Ettore Vuillermin di Avcu -. Su 11 mila nuclei famigliari che potrebbero accedere a tali vantaggi, più di 4 mila non ne hanno fatto richiesta oppure vi hanno rinunciato senza che la politica si rendesse conto del carattere ostico e inaccessibile di certe misure”.
La risposta della politica
L’obiettivo di Adiconsum, Adoc, Avcu e Federconsumatori sarebbe quello di spingere verso la creazione di un tavolo di dialogo composto dai vertici di Telcha e Cva nonché dagli enti politici comunali e regionali orientato alla ricerca di alternative concrete.
“A mio avviso i contratti risultano ben stipulati poiché legati alle variazioni del mercato, queste ultime valutate su base Consip, la quale ha registrato un incremento pari al 17% comunque inferiore rispetto a quello nazionale – ha ricordato l’assessore comunale di Aosta Corrado Cometto -. Telcha nasce con lo scopo di eliminare l’alimentazione a gasolio e utilizzare una metodologia poco impattante dal punto di vista delle polveri sottili e dell’anidride carbonica, perciò ipotizzare un ritorno a vecchie modalità di riscaldamento rappresenterebbe un inutile passo indietro nei termini della sostenibilità ambientale”.