Tornano i voucher in agricoltura, la soddisfazione di Coldiretti
“Anche per la Valle d’Aosta era importante assicurare al settore agricolo uno strumento agile e flessibile in grado di semplificare la burocrazia alle imprese, ma soprattutto in grado di rispondere ad un criterio di tempestività tipica di un’attività condizionata dalla natura.” Così Giuseppe Balicco e Richard Lanièce, Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta sulla reintroduzione dei voucher in agricoltura, disposta dal decreto dignità.
Secondo le stime dell'Associazione, a livello nazionale, circa 50mila posti di lavoro occasionali potranno essere recuperati.
I voucher ritornano così a dieci anni della loro introduzione in Italia, avvenuta il 19 agosto 2008, con una circolare Inps che per la prima volta autorizzava la raccolta dell’uva attraverso i voucher con l’obiettivo di ridurre la burocrazia, riconoscendo la specificità del lavoro agricolo. Nel corso degli anni successivi è stata allargata la possibilità di utilizzo alle altre attività agricole ma il settore è rimasto fedele all’originaria disciplina sperimentale con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati) a differenza degli altri comparti produttivi.
Meno del 2% del totale dei voucher è stato impiegato in agricoltura, dove sono nati. Negli ultimi cinque anni prima dell’abrogazione sono stati venduti poco più di 2 milioni di voucher, più o meno gli stessi dei 5 anni precedenti, pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro. Il valore complessivo delle integrazioni di reddito accordate per le prestazioni a pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati ammonta a circa 22 milioni di euro all’anno, mentre la regione dove sono stati più impiegati è il Veneto con poco più di ¼ del totale.