Turismo, bilancio positivo per l’estate 2021. Occhi puntati sulle riaperture invernali

26 Ottobre 2021

Il 2021 è stato, dal punto di vista turistico, l’anno della rivalsa rispetto allo stop forzato del Covid. A dirlo sono i dati dell’osservatorio del turismo valdostano elaborati da TurismoOk e presentati oggi nel corso di una conferenza stampa a cui erano presenti i vertici di Adava e dell’Assessorato al Turismo.

Se già i dati dell’osservatorio di fine agosto confermavano che la stagione estiva stava decisamente recuperando rispetto al 2020, ora a conti fatti è ufficiale: la ripartenza c’è stata. Con 1 milione e 200 mila presenze registrate sul territorio valdostano – rispetto ai 2 milioni e mezzo da record del 2019 – per gli operatori del settore turistico comincia a profilarsi un quadro più stabile.

I dati evidenziano l’aumento del turismo italiano che raggiunge l’80% rispetto al 60% del 2019, soprattutto del turismo di prossimità. Infatti “il 67% degli italiani viene da Piemonte e Lombardia. Sulla base dei dati per l’anno prossimo invece, dobbiamo valutare come approcciarci ai mercati del turismo più distante a seconda dei risultati della stagione e all’andamento della pandemia” spiega l’Assessore regionale al Turismo Jean-Pierre Guichardaz. Un altro dato molto positivo è la maggiore soddisfazione degli albergatori e degli operatori in generale, evidenziata sulla base dei numeri degli ospiti e dei risultati economici. Questo dato in particolare si lega anche ad un rinnovato atteggiamento di positività verso il futuro, testimoniato da una crescita del 5% delle aziende che investono in marketing e in restyling.

Una nota dolente, invece, riguarda i lavoratori del settore turistico: sempre più difficili da trovare in particolare nei livelli mansionari più bassi. Non si tratta però di una scarsa voglia di lavorare, ma di un problema legato alla retribuzione inadeguata rispetto alle ore di lavoro e della scarsa stabilità data dai contratti stagionali per gli operatori turistici. Come spiega Philippe Gérard, Presidente ADAVA, “il fatto di aumentare il fatturato dovrebbe portare come conseguenza da un lato quella di migliorare la qualità dei nostri collaboratori. Noi albergatori dovremmo investire di più nella formazione delle nostre risorse umane all’inizio di stagione, andando a valorizzarle e sicuramente bisogna andare a combattere il fenomeno dell’allontanamento da questa professione.

A questo punto, per quanto riguarda la ripartenza della stagione invernale con la riapertura degli impianti sciistici, si aggiunge un altro problema: come regolare il controllo del Green pass per i turisti. Come afferma Gerard infatti “con la riapertura degli impianti Cervinia, la prima a riaprire e quindi la prima a fornire un campione di controllo, ha cominciato a preoccuparsi della possibilità di offrire un servizio tamponi che riesca a soddisfare la domanda dei turisti”.

Nonostante le preoccupazioni però, Gérard chiude con uno sguardo al futuro: “La certezza della riapertura degli impianti ci dà una prospettiva più positiva, così come la possibilità di tornare a fare viaggi internazionali cosa che fino a sei mesi fa era assolutamente impensabile. E il 2022 potrebbe diventare davvero una sfida, se la crescita del PIL nazionale dovesse arrestarsi attorno al 6,2 come dicono, magari con un ritorno agli investimenti sostenuto anche dalla pubblica amministrazione, il 2022 potrebbe davvero far concorrenza al 2019, potrebbe essere l’anno della rivincita”.

 

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