Vigili del Fuoco allo Stato? I sindacati: “Aspettiamo risposte dalla Regione”
“Avevamo la speranza che il Governo regionale, almeno in questa occasione, mantenesse la parola data: fornire in Consiglio una prima risposta ai Vigili del Fuoco entro la fine di marzo, ma la discussione è stata ancora rinviata”.
A scriverlo è Demis Martinod, a nome del Sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco Conapo in riferimento alla risoluzione, a firma di tutti i capigruppo del Consiglio, che impegnava il Governo ad attivare immediatamente le necessarie interlocuzioni con il competente Ministero in merito al transito dei Pompieri valdostani sotto lo Stato.
“Era previsto un primo riscontro in Commissione consiliare entro fine marzo in quanto – spiega Martinod – la discussione era stata iscritta in un primo momento nel Consiglio del 6 e 7 marzo, per poi essere posticipata, ed ancora non discussa, nel Consiglio che si è tenuto nei giorni passati, 19, 20 e 21 marzo. Ora si dovrà aspettare la prima settimana di aprile, e nel frattempo saranno passati nel silenzio quasi due mesi dal referendum con il quale i Vigili del Fuoco Valdostani chiedevano, praticamente all’unanimità, di tornare alle dipendenze del Ministero dell’Interno”.
Parole condivise dalla Cgil Funzione pubblica. “Dopo il referendum qualcosa si è mosso. – sottolinea il segretario Igor De Belli – Ci sono verbali inerenti a un incontro avvenuto tra le organizzazioni sindacali nazionali e il sottosegretario del Ministero degli Interni Stefano Candiani, che interpellato dal nostro coordinatore nazionale, Mauro Giulianella, ha esplicitato a tutti i presenti che lo Stato è pronto a riprendersi i nostri vigili del fuoco, anche domani! Nel frattempo la Regione Valle d’Aosta dovrebbe intraprendere iniziative adeguate per prendere contatti con il Ministero e aprire il tavolo di confronto”.
Sullo slittamento della risoluzione, la Cgil sottolinea come “la questione dei Vigili del Fuoco non può continuare ad essere accantonata”. Per De Belli: “C’è bisogno di azioni e di prese di posizioni chiare dalla politica regionale. È inutile continuare a rinviare questo argomento. Da quello che sappiamo, grazie anche ai nostri contatti nazionali, da Roma stanno aspettando solo la mossa della Regione Valle d’Aosta”.