Voluntary disclosure, oltre 9 milioni di euro di gettito dalla Valle. Presentate 528 istanze

11 Dicembre 2015

Oltre 9 milioni nelle casse dello Stato dalla Voluntary disclosure, la procedura di collaborazione volontaria per l’emersione dei capitali detenuti all’estero. E’ il gettito stimato per la Valle d’Aosta, al netto degli interessi ed applicando aliquote medie prudenziali agli oltre 157 milioni di euro di attività per le quali è stata chiesta la regolarizzazione. L’operazione che in Italia ha portato a quasi 130 mila domanda, metà dalla Lombardia e oltre 4 miliardi di incassi per il fisco, si è conclusa il 30 novembre, ultimo giorno per aderire alla procedura.

"A differenza di quanto avvenuto nel passato su misure di emersione analoghe, aderendo alla procedura il contribuente è tenuto a versare integralmente le imposte e gli interessi, con la sola riduzione delle sanzioni. Inoltre, autodenuncia la propria posizione fiscale che viene posta sotto il vaglio dell’Amministrazione finanziaria" spiega una nota della Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate.

"La collaborazione volontaria rappresenta una procedura spartiacque rispetto al passato, anche relativamente recente, e un radicale cambio di passo. Finita l’era del segreto bancario, il rapporto tra Fisco e contribuenti riparte quindi da un rinnovato dialogo che si baserà essenzialmente sulla fiducia: da una parte il cittadino, che svela volontariamente dati, informazioni e provenienze dei volumi nascosti all’estero, dall’altro l’Agenzia, che si prepara a curare una ad una le istanze, in contraddittorio con il contribuente stesso" prosegue la nota.

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