Lo sciopero dei treni si dimezza, sindacati all’attacco di Salvini: “Vergognoso”
Lo sciopero dei trasporti previsto per oggi, 13 luglio, si dimezza. Partito alle 3 di notte durerà quindi fino alle 15. La ragione? Un’ordinanza del ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha ridotto l’orario della protesta dopo un incontro con i sindacati. Incontro, si apprende, non andato a buon fine.
“Ho appena firmato l’ordinanza che dimezza lo sciopero dei treni proclamato dai sindacati per domani – scriveva il ministro su Twitter –. Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma era impensabile lasciare a piedi un milione di pendolari in una giornata che prevederà temperature intorno ai 35 gradi in tutto il Paese”.
Ho appena firmato l’ordinanza che dimezza lo sciopero dei treni proclamato dai sindacati per domani.
Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma era impensabile lasciare a piedi un milione di pendolari in una giornata che prevederà temperature intorno ai 35 gradi in tutto il Paese.… pic.twitter.com/3KJr77zQTI— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 12, 2023
Ed ora, proprio i sindacati partono al contrattacco. La Filt Cgil valdostana dirama una nota che arriva dal nazionale. E, precisamente, dal segretario generale Stefano Malorgio: “La precettazione è un’iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima”. Ha detto. “Le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno, in questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli, mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo”.
“Serve un adeguato piano di assunzioni – spiegano le organizzazioni sindacali –, una mitigazione dei carichi di lavoro nella programmazione dei turni degli equipaggi, il rilancio del settore manutenzione e molto altro. Ad incrociare le braccia sarà il personale di Trenitalia e di Italo“.
Tra le parti sociali, il sindacato Orsa Ferrovie in una nota indirizzata a Salvini parla di “un atto arrogante nei confronti dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, lesivo della natura di uno sciopero”.
Nel merito, si legge ancora, “facciamo presente che i lavoratori potrebbero non venirne a conoscenza in tempo utile” dello sciopero dimezzato, ritenendoli quindi “non sanzionabili qualora si trovassero ad aderire allo sciopero oltre l’orario determinato nel precetto”.
La chiusa non è conciliante, con Orsa che “si riserva di adire al Tribunale Amministrativo del Lazio”.
Anche la Valle parteciperà allo sciopero nazionale dei trasporti
12 luglio 2023
“Anche la Valle d’Aosta parteciperà”. Sono le parole di Cristina Marchiaro, segretaria generale FILT Cgil della Valle d’Aosta rispetto allo sciopero nazionale dei trasporti proclamato dalle 3 di domani, giovedì 13, alle 2 del giorno dopo, venerdì 14 luglio. L’agitazione, indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal, coinvolge tutto il personale Trenitalia e di Italo-NTV.
Le sigle, a valle dello sciopero nazionale, chiedono “di aprire un confronto industriale relativo agli sviluppi del servizio ferroviario, alla luce degli investimenti in corso e di quelli programmati sulla rete, nell’ottica di migliorare la qualità, l’attrattività del servizio ferroviario e le condizioni dei lavoratori coinvolti”. Le vertenze di Trenitalia e Italo-NTV presentano caratteristiche diverse, ma hanno in comune – per i sindacati – “la centralità del lavoro e del salario”.
Proporzionata, aggiungono le organizzazioni dei lavoratori, alla “capacità di condividere strategie, diritti, regole dalle aziende con le parti sociali: in Italo-NTV è la mancanza di risposte congrue nel percorso di rinnovo del contratto aziendale, in Trenitalia è il rifiuto a un confronto di prospettiva industriale”. Dopo mesi di discussione con entrambe le aziende, le segreterie nazionali hanno valutato ancora lo sciopero come unica risposta possibile.
In particolare, le esternalizzazioni, i processi di riorganizzazione aziendale unilaterali e non trasparenti, l’assenza di un adeguato piano di assunzioni, il mancato rispetto degli accordi in essere, l’indisponibilità aziendale a mettere in atto soluzioni concrete alle criticità denunciate da lavoratrici e lavoratori, la gestione operativa del personale mobile intollerabile, l’impossibilità a fruire le ferie maturate e i turni di lavoro in sostenibili hanno spinto i sindacati alla proclamazione delle 24 ore di sciopero.