Confindustria, Cna e Confartigianato replicano ai sindacati: “La trattativa per il nuovo contratto degli edili è in corso da tempo”
I sindacati del comparto edile battono il colpo (e puntano il dito) e Confindustria, Cna e Confartigianato Valle d’Aosta rispondono.
Anzi, esprimono “sconcerto” le associazioni datoriali del mondo delle costruzioni “relativamente alle considerazioni espresse da Feneal Uil, Fillea Cgil, Filca Cisl e Savt Costruzioni, che con una nota denunciano L’immobilismo sul rinnovo del contratto regionale di lavoro”.
E non perdono tempo a replicare: “La trattativa per il nuovo Ccrl è in corso da tempo e appena otto giorni fa, giovedì 10 novembre, le associazioni datoriali hanno fornito alle organizzazioni sindacali l’ultima versione della bozza della piattaforma. È inoltre opportuno ricordare come il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dell’edilizia sia stato siglato non più tardi di qualche mese fa (marzo 2022 per il settore industria, maggio 2022 per quello dell’artigianato), permettendo così a tutte le maestranze del comparto, ivi inclusi i 2.300 lavoratori valdostani del settore, di poter contare su rinnovate garanzie economiche”.
Non solo: “Quanto alle insinuazioni come ‘Fare melina sulla tempistica’ e all’atteggiamento ‘Incomprensibile, inaccettabile e non più tollerabile’ delle associazioni datoriali, Sezione Edile Confindustria Valle d’Aosta, Cna Valle d’Aosta e Confartigianato Imprese Valle d’Aosta sottolineano come da parte loro non sia mai mancato l’impegno per proseguire con le trattative del tavolo sindacale e quanto il comunicato di questa mattina delle organizzazioni sindacali abbia preso in contropiede i responsabili delle nostre associazioni”.
La chiusa, però, è conciliante: “Le associazioni datoriali, come sempre, non si sottrarranno al dialogo con le altre parti sociali”.
L’antefatto: i sindacati chiedono il rinnovo del contratto collettivo regionale sull’edilizia
Un contratto sull’edilizia che latita e un’accusa di immobilismo. “Il contratto collettivo regionale è fermo da cinque anni. 2.300 lavoratori del settore aspettano il rinnovo” dicono i sindacati edili di Cgil, Cisl, Uil e Savt che puntano il dito e “denunciano l’immobilismo di Confindustria sezione edile, Cna e Confartigianato”.
“Ora basta fare melina sulla tempistica. Si proceda con il rinnovo del contratto collettivo regionale del lavoro”, dicono le parti sociali che giudicano “incomprensibile, inaccettabile e non più tollerabile l’atteggiamento di Confindustria sezione edile, Cna e Confartigianato per lo stallo del rinnovo del contratto regionale che i lavoratori attendono da cinque anni”.
Per questo, i sindacati chiedono che sia riconosciuta “la produttività del settore in Valle d’Aosta”, rivendicando “una migliore condizione economica dell’indennità sostitutiva del pasto”, ma anche “una maggiore incisività sul tema della sicurezza con il potenziamento dell’istituto degli Rlst, una maggiore icasticità nella lotta al lavoro nero e al dumping contrattuale”.
Richieste alle quali se ne aggiunge un’altra, quella di “avere lungimiranza sul futuro del settore e sulle regole di appalto che salvaguardi il lavoro e la sicurezza con maggiori investimenti per la formazione, rivolta a imprese e ai lavoratori”. “Vogliamo che venga valorizzato il tessuto sano delle imprese sul territorio senza tralasciare gli aspetti legati a un maggiore ruolo degli enti bilaterali a sostegno dei lavoratori e delle imprese del settore”, si legge ancora nella nota.
Il punto sull’edilizia valdostana
Per l’occasione, Cgil, Cisl, Uil e Savt tirano le fila della situazione dell’edilizia nella nostra regione: “L’ultimo triennio ha visto una crescita del settore grazie al bonus 110 e gli investimenti regionali – sottolineano le organizzazioni sindacali –. Un risultato ottenuto grazie anche all’impegno delle parti sociali che attraverso gli accordi istituzionali sottoscritti vede l’85% dei lavori in procedura negoziata assegnata alle imprese della Valle d’Aosta”.
A questo si aggiunge “un trend positivo di presenze di lavoratori registrati presso la Cassa edile valdostana, che vede passare la massa salari da 47.500.000 euro nel 2021 a 55.000.000 euro nel 2022. Una crescita sostenuta anche per effetto degli interventi nazionali sul caro prezzi e dall’adeguamento del prezziario regionale”.
Poi la chiusa, che torna sul punto focale: “Chiediamo responsabilità e rispetto per i 2.300 lavoratori del settore. Per queste motivazioni vogliamo risposte, in tempi brevi, altrimenti proclameremo lo stato di agitazione del settore che partirà con assemblee per arrivare alla mobilitazione regionale”.