In Valle la massima diminuzione di aziende di autotrasporto
“Si stima che in Italia siano almeno 22mila i camionisti che non si trovano sul mercato del lavoro”. A diffondere il dato è l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che poi si chiede “è a rischio la consegna delle merci che per l’80% viaggia su gomma?”. Il tema non riguarda solo il nostro Paese, perché – avverte l’associazione – “in tutta Europa trovare autisti da mettere alla guida di un Tir è diventata un’impresa quasi proibitiva”.
Fattori come stress, impegno fisico e orario di lavoro distribuito su gran parte della giornata hanno reso la professione meno attrattiva di un tempo e permane comunque una barriera d’ingresso rappresentata dalla patente di guida professionale, dal costo di migliaia di euro. “Non sono poche le aziende di autotrasporto che da qualche anno si stanno facendo carico di questo costo per facilitare le assunzioni. – sottolinea la Cgia – Nonostante ciò, trovare camionisti è diventato sempre più difficile”.
Il dossier si concentra poi sulla diminuzione delle aziende di autotrasporto, “anche perché è in atto una riorganizzazione del settore che sta premiando le acquisizioni e le aggregazioni di impresa”. Un trend che fa lanciare l’allarme alla Cgia: “nel giro di qualche anno, a seguito della difficoltà di trovare nuovi autisti, non è da escludere che il settore sprofondi in una grossa crisi per mancanza di personale”.
Preoccupanti, al riguardo, vengono giudicati i segnali provenienti dal trasporto pubblico locale, “dove la mancanza di autisti sta facendo diminuire in misura preoccupante l’offerta di bus, tram e metro con gravi disagi per i turisti e i pendolari”. “Con meno camionisti, perché molti andranno in pensione e solo una piccola parte sarà sostituita dalle nuove generazioni, – si legge nel report – corriamo il rischio che fra meno di un decennio il settore non sia più in grado di soddisfare interamente le richieste di trasporto merci avanzate dai committenti”.
In 10 anni, in Italia, si sono perse 21.248 ditte di autotrasporto. Se nel 2013 erano 101.935, l’anno scorso sono scese a 80.687 (-20.8%). A livello regionale, la situazione più critica riguarda la Valle d’Aosta, con una contrazione di 33 aziende (pari al -33,7%). Nella nostra regione, le ditte sono passate dalle 98 al dicembre 2013 alle 65 della fine del 2023. Subito dietro, quanto a calo, il Friuli Venezia Giulia (-32,34%) e il Lazio (-30,7%).
Quanto alla perdita di patentati, rispetto al 2019 il numero dei titolari della Carta di Qualificazione del Conducente di merci è diminuito di quasi 410mila unità. Cinque anni fa erano poco meno di 1,2 milioni, ora sfiorano quota 770mila. Se i giovanissimi (con meno di 25 anni) sono in aumento del 65,9% (anche se, in valore assoluto, ciò significa +2.885 persone), le fasce demografiche tra i 30 e i 54 anni sono crollate mediamente del 45/50%.
Rispetto al totale attuale, gli over 50 sono poco più di 412mila, pari quindi al 53,7% degli autisti. “Pertanto, – considera la CGIA – è prevedibile ritenere che fra 10 anni la stragrande maggioranza di questi lavoratori uscirà dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età. Insomma, un autista su 2 lascerà definitivamente la guida professionale. Ebbene, chi sostituirà queste persone se non riusciremo a invertire il trend in atto?”.