Mancato rinnovo del contratto collettivo della sanità, la Uil: “I diritti dei lavoratori non si svendono”
La Cgil batte il colpo, la Cisl critica la scelta di non firmare per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale della Sanità, tirando in mezzo anche la Uil che, a sua volta, replica.
“La Uil Fpl è un sindacato serio e responsabile – spiega una nota –. Non abbiamo firmato la preintesa per il rinnovo del Ccnl Sanità Pubblica 2022/2024 con piena consapevolezza e convinzione. Il nostro obiettivo è firmare solo contratti dignitosi per le lavoratrici e lavoratori che rappresentiamo”.
“Sin dall’inizio – si legge ancora – la Uil Fpl ha chiesto più risorse anche attraverso una mobilitazione che ci ha portati allo sciopero del 28 novembre scorso, proponendo soluzioni concrete come l’anticipo delle risorse previste per il Ccnl 2025-2027 e la detassazione degli incrementi contrattuali per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori e lavoratrici. Questa proposta non riconosce adeguatamente il valore del lavoro svolto in sanità”.
Non solo: “Le risorse previste non corrispondono alle difficoltà e all’intensità delle attività quotidiane di chi opera nei reparti e nelle strutture sanitarie – dice ancora la Uil –. Le indennità ferme ormai da oltre 20 anni sono state ignorate”. Il tutto, mentre “l’introduzione, nella preintesa, di sgravi fiscali solo per gli infermieri, con una tassazione ridotta al 5 per cento sugli straordinari, rappresenta una chiara ingiustizia. Non solo si continua a chiedere sacrifici ai lavoratori, ma si ignora il valore di altri settori della sanità, come gli amministrativi, i tecnici e tutte le altre figure professionali, che meriterebbero pari attenzioni e rispetto”.
Insomma, “nonostante le nostre richieste, ancora una volta non è stato previsto l’inserimento del profilo specifico di autista soccorritore, sostituendolo con la figura generica di assistente tecnico”. Tutti motivi per i quali “la Uil Fpl ha scelto la strada più difficile ma più giusta, i diritti dei lavoratori non si svendono”.
Dopo le spiegazioni, la “pizzicata”: “Ora assistiamo a post e volantini di chi voleva firmare quel contratto e cerca di giustificare la propria posizione scaricando frustrazioni e sconfitte su chi ha difeso con coerenza la propria posizione e il ruolo che un sindacato serio deve svolgere: difendere e conquistare diritti per chi lavora”.