Morti sul lavoro, i sindacati invocano controlli e formazione
Un presidio a seguito del tragico incidente di Firenze, per “quelli in Valle e quelli che non hanno avuto mobilitazioni nazionali, ma lo meritavano, come quello accaduto sulla ferrovia a Brandizzo”. Così il segretario generale della Fillea Cgil Valle d’Aosta, Roberto Billotti, spiega il senso dell’iniziativa organizzata, nella mattinata di oggi, mercoledì 21 febbraio, da diverse sigle sindacali (Fillea e Fiom Cgil, Feleal e Uilm Uil Valle d’Aosta, assieme a Uil Temp e Nidil), dinanzi al Tribunale di Aosta.
Anche nella nostra regione, nello giorno del primo sciopero nazionale indetto per morti su un cantiere (due ore), le organizzazioni dei lavoratori hanno voluto far sentire la loro voce, su un problema che le notizie riportano prepotentemente d’attualità. “Continueremo a reclamare sicurezza sui posti di lavoro e rispetto del contratto edile nei posti di lavoro. – dice Marco Anelli, segretario della Feneal Uil – Da questo deriva anche la necessità di formazione per ogni mansione di un cantiere”.
“Abbiamo visto lavoratori che hanno attestati di corsi online, – continua il sindacalista – ma devono essere anche mostrate delle cose, non solo spiegate”. E oltre a “insistere sulla formazione per ogni singolo lavoratore, chiediamo anche che i datori di lavoro debbano fare i corsi, affinché la cultura della sicurezza sia condivisa”. L’altra faccia della medaglia “sicurezza”, secondo i sindacati, sono i controlli, cioè le verifiche sul rispetto delle regole.
“Il Ministro – sottolinea Billotti – dinanzi all’incidente di Firenze ha detto delle cose, ma poi sembra si vada verso le asseverazioni, le autodichiarazioni” delle imprese. Per cui “non ci sono controlli” e “bisogna capire dove si vuole andare”. La situazione è tanto più annosa in Valle. Per Billotti, “l’Inps è in carenza di personale, all’ispettorato del lavoro è assente un ispettore vero e proprio e, per l’INAIL, il dottore addirittura arriva dal Piemonte”.
“Chiediamo anche alle istituzioni, da quelle regionali a quelle nazionali, personale ispettivo. – aggiunge Anelli – Però continuiamo a fare protocolli con l’Itl, con l’Usl, che sono sempre disponibili, ma manca personale”. Il terzo aspetto, affrontato da Fabrizio Graziola, segretario FIOM Cgil, è nelle catene di assegnazione dei lavori. “Il cantiere di Firenze – ha detto, parlando ai presenti – era un ginepraio di appalti e subappalti”.
“E’ significativo che in questo incidente – ha continuato – non si sapeva chi fossero, dove stessero lavorando, che contratto avessero i lavoratori coinvolti. Questo fa capire che il mondo del lavoro, in alcuni ambiti, è sempre più legato al profitto, sempre più complicato e sono i lavoratori a rimetterci”. E il lavoro “sempre più spesso è preso per il guadagno. Non va bene. Prima ci sono salute e sicurezza. Noi dobbiamo avere la forza per cambiare questo paradigma”.