Revocato lo Stato di agitazione dei docenti del Conservatorio
Revocato lo stato di agitazione dei docenti del Conservatoire de la Vallée d’Aoste. Ieri, nel secondo tavolo di raffreddamento, alla presenza delle sigle sindacali e dell’Assessore Luciano Caveri, le parti hanno trovato un accordo. Da qui la revoca della protesta.
Sindacati e Regione hanno concordato di lavorare su alcuni punti della norma di attuazione in materia, ora all’attenzione della Commissione Paritetica, e di trovare una soluzione concordata sull’annoso tema del riconoscimento ai fini della carriera di un certo numero di insegnanti.
Lo stato di agitazione era stato proclamato dai sindacati il 19 ottobre scorso dall’assemblea sindacale tenuta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt Ecole e Snals.
“Alla base della decisione assunta – spiegavano i sindacati – ci sono quattro grandi questioni, rimaste irrisolte dopo la mancata statizzazione dell’Istituto, richiesta nel 2019 da 29 dei 34 docenti dell’Istituto, a fronte di un solo voto contrario e 4 astenuti” ricorda una nota congiunta dei sindacati “che la Regione Autonoma Valle d’Aosta ha ritenuto di non realizzare, a differenza degli Istituti musicali pareggiati del restante territorio italiano”.
Le questioni al centro della vertenza erano: il riconoscimento dello stato giuridico di dipendenti pubblici, “tenuto conto del fatto che il Conservatoire rilascia, comunque, titoli di studio riconosciuti, affinché i lavoratori possano godere dei medesimi diritti, istituti contrattuali e previdenziali di cui godono i loro colleghi dei Conservatori statali”; la necessità di garantire ai docenti il diritto alla mobilità territoriale in ingresso e in uscita dalla Valle d’Aosta; la ricostruzione delle carriere degli insegnanti, “ai fini dell’avanzamento stipendiale, e delle spettanti differenze retributive, anche pregresse, e del conseguente trattamento pensionistico” ma anche “l’urgenza di stabilizzare il precariato, che nel resto d’Italia è stato già riassorbito mediante il processo di statizzazione”.
Secondo Cgil, Cisl, Savt e Snals questi problemi erano “aggravati dal prolungato silenzio della direzione del Conservatoire in merito alle convenzioni da questa attivate con enti e associazioni del territorio e al di fuori della Valle d’Aosta, nonché sugli esiti del tavolo regionale di coordinamento dell’offerta musicale, di cui i docenti lamentano di essere tenuti completamente all’oscuro”.