Marco Camandona e Pietro Picco sulla vetta del Dhaulagiri senza ossigeno supplementare

05 Ottobre 2021

Più che un passaggio di consegne, un’investitura: per Marco Camandona il Dhaulagiri (8167 metri) è stato il decimo ottomila della carriera, l’ultimo in terra nepalese, mentre per Pietro Picco, guida alpina di Courmayeur, è stato il primo. I due valdostani hanno raggiunto la vetta senza l’ausilio di ossigeno supplementare venerdì 1° ottobre, dopo circa un mese dall’inizio della spedizione.

Partiti dall’Italia il 30 agosto, Camandona e Picco hanno raggiunto il campo base il 13 settembre e ultimato la fase di acclimatamento l’ultimo weekend di settembre, riposandosi poi qualche giorno in attesa della finestra di bel tempo. Martedì 28 settembre sono saliti al Campo2 (6400 m) dove hanno dormito per due notti, salendo al Campo3 (7200 m.) il 30 settembre dove, dopo un paio d’ore di riposo, hanno iniziato l’ascesa alle ore 23.00 giungendo in vetta alle ore 7.45 a.m. ora locale nepalese.

Camandona, che ora si concentrerà sui restanti quattro ottomila del Pakistan (il Nanga Parbat a 8126m, il Gasherbrum I a 8068, il Broad Peak a 8047 ed il Gasherbrum II a 8035) è particolarmente contento del risultato, in quanto, a seguito dell’infortunio di maggio 2020, non era scontato pensare di riuscire nuovamente a scalare a grandi livelli.

Questi i dieci 8000 conquistati dalla guida di Valgrisenche, tutti senza l’ausilio di ossigeno supplementare:

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