100 milioni allo Stato per il 2018, Viérin: “Il nostro bilancio va avanti”
La Regione tira dritto sulla finanziaria regionale. “Il nostro bilancio va avanti e vedremo l’evoluzione della legge di stabilità” dice oggi il Presidente della Regione Laurent Viérin, a margine della conferenza stampa di Giunta.
Nei disegni di legge che approderanno domani in aula il Governo regionale non ha previsto nessun accantonamento per il 2018. Una scelta dettata da una sentenza della Consulta – che limitava il contributo fino al 2017 – ma soprattutto da un incontro avuto con il viceministro Morando che si era impegnato a risolvere la questione. La doccia fredda venerdì con l’emendamento approvato in Commissione Bilancio alla Camera che concede sì uno sconto alla Regione ma chiede comunque 100 milioni di euro circa alla Regione per il 2018.
“Qui è a rischio l’autonomia finanziaria della Valle d’Aosta” scandisce Laurent Viérin "La sentenza della Consulta ribadisce che lo Stato non ha il diritto di chiedere l’accantonamento alla Regione. E’ una battaglia di prerogative di una comunità, la rivendicazione dei nostri diritti. Dobbiamo tutelare la nostra autonomia”.
Domani mattina, prima dell'avvio dei lavori del Consiglio regionale, il Presidente incontrerà la conferenza dei capigruppo per relazionare sulla questione finanziaria.
“Il testo è ancora in commissione – prosegue Viérin – ma riteniamo che sia in contrasto con la sentenza e con quanto si era concordato. Inoltre c’è un ordine del giorno accolto in Senato dal Governo come raccomandazione. Ci chiediamo come lo Stato possa costruire il suo bilancio su queste prerogative”.
Questa mattina il Presidente è tornata ad incontrare i parlamentari per fare il punto della situazione. “Siamo inoltre in contatto con il viceministro per vedere se si può far qualcosa".
La Valle d'Aosta nei mesi scorsi aveva impugnato davanti al Tar del Lazio e alla Consulta il decreto del Ministero dell'Economia del 9 maggio scorso che chiede alla Valle d'Aosta un contributo di 144,3 milioni di euro per il 2017. L'udienza è in programma a Roma nel marzo 2018. "Abbiamo un diritto da far valere nel 2017 mentre per il 2018, in base alla sentenza della Consulta la questione per noi è chiusa".