100 milioni di euro allo Stato, la Regione ricorre alla Consulta

27 Febbraio 2018

Soltanto venerdì scorso, durante la sua visita romana, il Presidente della Regione Laurent Viérin sottolineava al Premier Gentiloni come “la non impugnativa” della finanziaria regionale rappresenta “un atto importante propedeutico al raggiungimento di una soluzione definitiva nella regolazione dei rapporti finanziari”.

Tre giorni dopo però la Giunta regionale, non seguendo l’esempio di Roma, ha deciso per il ricorso alla Consulta contro la legge di stabilità statale che toglie alla Valle d’Aosta 100 milioni di euro circa per il 2018.

La manovra Gentiloni in particolare prevede che “nelle more della definizione dei complessivi rapporti finanziari tra lo Stato e la regione Valle d’Aosta che tenga conto, tra l’altro, delle sentenze della Corte costituzionale n. 77 del 2015 e n. 154 del 2017, gli accantonamenti a carico della Regione Valle d’Aosta a titolo di concorso alla finanza pubblica sono ridotti di 45 milioni di euro per l’anno 2018, 100 milioni di euro per l’anno 2019 e 120 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020”.

Nella delibera di Giunta di lunedì, citando la famosa sentenza della Consulta e il superamento del patto di stabilità a favore del pareggio di bilancio, si sottolinea come “la disposizione legislativa si appalesa illegittima sotto numerosi profili”.

A rappresentare la Valle d’Aosta davanti alla Corte costituzionale sarà il prof. Francesco Saverio Marini del foro di Roma, che ha già difeso la Regione in analoghi contenziosi.

Nel frattempo in attesa di definire il contenzioso con lo Stato, il 28 dicembre scorso la Giunta regionale ha “congelato prudenzialmente” i 100 milioni di euro chiesti dallo Stato, annunciando poche settimane dopo la presentazione di una variazione di bilancio. Atto, che nei corridoi si vocifera, sia già pronto e arriverà sul tavolo del Governo regionale per la sua approvazione nelle prossime settimane.

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