A caccia dei 24 voti per modificare la legge elettorale

10 Ottobre 2024

Tanto tuonò che alla fine piovve? Presto ancora per dirlo, ma sulla legge elettorale qualcosa torna a muoversi. Nei giorni scorsi le forze che compongono l’attuale maggioranza hanno incontrato le altre componenti del Consiglio Valle per presentare, per ora solo a voce, la proposta di riforma della legge elettorale: tre preferenze, di cui una di genere e la presenza di una donna in Giunta regionale. 
Le delegazioni di Uv, Pd, Stella Alpina e Pour l’Autonomie hanno illustrato l’accordo raggiunto in seno alla maggioranza venerdì scorso a VdA Aperta e Rete Civica, mentre lunedì è stata la volta del centrodestra unito e di Rassemblement Valdôtain. Proprio quest’ultimo, nei giorni scorsi, probabilmente per dare uno scossone alla discussione, da tempo ferma, aveva depositato una nuova proposta di legge di riforma. 

Il sì parziale di Vda Aperta

Sulle tre preferenze, di cui una di genere, si dicono d’accordo le componenti di Vda Aperta (AD-GA; ADU-SI, M5S), che in aula possono contare su un voto, quello di Erika Guichardaz.

“In un’ottica di mediazione fra forze politiche, possiamo accogliere la proposta delle tre preferenze solo se si applica la modalità nell’esprimerle dell’alternanza di genere fra prima, seconda e terza preferenza, come l’elettorato valdostano ha già sperimentato durante le Elezioni europee 2024 o, in alternativa, che, nel caso di due solo preferenze dello stesso genere, sia nulla la seconda” scrive Vda Aperta in una nota. “Il superamento della preferenza unica per Noi deve avvenire in un’ottica di reale condizione di parità: la “doppia preferenza di genere” è lo strumento più avanzato ed efficace nell’attuale contesto storico”.

Sulla presenza di una donna in Giunta regionale, Vda Aperta apprezza “che la legge regionale lo recepisca e lo faccia suo, anche ricorrendo all’Assessorato tecnico; ma altresì rileva che così facendo non guardiamo al futuro e agli esiti che la nuova legge elettorale dovrebbe esprimere”. Da qui la proposta, “fatto salvo il principio della rappresentanza di genere”, che “la Giunta sia espressione della proporzionalità di genere espressa dal Consiglio regionale, perché sarebbe bizzarro e non conforme al volere dell’elettorato che il 40/50% del Consiglio regionale avesse un solo rappresentante di genere in Giunta”.
La richiesta è ora di procedere “tempestivamente a cambiare la legge elettorale, perché gli elettori abbiano la possibilità di conoscere bene le modalità di voto, al fine di esprimere pienamente la loro scelta politica”.

Il no del centrodestra

La proposta della maggioranza non convince invece il centrodestra che puntava alla norma antiribaltone. “Preso atto delle proposte che ci sono state presentate  – spiega una nota dei coordinatori del Centrodestra unito per la Valle d’Aosta.  –   il Centrodestra ribadisce la necessità di giungere, anche in Valle d’Aosta, ad un cambiamento sostanziale attraverso una riforma elettorale vera. Tale riforma deve consentire ai cittadini di scegliere direttamente un presidente ed una coalizione in modo tale da assicurare la stabilità del governo e la governabilità della Regione”.

Le trattative aperte con Rassemblement Valdôtain

Per arrivare a 24 voti –  necessari per evitare il referendum entro tre mesi dalla pubblicazione su richiesta di un 50esimo degli elettori oppure di 1/5 degli attuali consiglieri – i 19 della maggioranza puntano a trovare una mediazione con i 5 di Rassemblement Valdôtain.
Per questo si ragiona su come implementare la proposta della maggioranza, definita da molti “il minimo sindacale”, con le novità del testo depositato da Stefano Aggravi. “Siamo disponibili a discutere e a trovare delle convergere  – dice il capogruppo di RV – su alcuni degli elementi di modifica della legge elettorale”.

Le trattative sembrano però rimandate alla prossima settimana.

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