Accesso agli atti, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del M5S contro Cva e Casinò
Annullando la sentenza di primo grado il Consiglio di Stato ha accolto oggi i ricorsi presentati dal Movimento 5 Stelle contro il diniego di Cva e del Casinò de la Vallée di accesso ad alcuni documenti.
Su Cva i grillini avevano chiesto di poter accedere alle fatture emesse dalla Water Gen Power nell’ambito di un contratto di fornitura di turbine e altro materiale per il rifacimento di alcune centrali idroelettriche. La compagnia valdostana delle acque aveva negato l’accesso agli atti spiegando che le informazioni non erano “di natura pubblicistica, bensì atti di natura imprenditoriale” e quindi "in contrasto con l’esigenza di riservatezza nei confronti delle controparti contrattuali”. Per il Casinò la richiesta del M5S era relativa all’acquisto di generi alimentari dalla Caseificio valdostano.
I giudici di secondo grado sottolineano come l’articolo 116 del regolamento interno dell’Assemblea regionale, che regola il diritto di accesso agli atti dei consiglieri regionali, contrariamente a quanto ritenuto dal giudice di prime grado, “non consente di distinguere tra società che svolgono servizi pubblici o attività di interesse collettivo (in relazione alle quali sarebbe consentito l’accesso) e società che operano esclusivamente sul libero mercato esercitando attività di tipo imprenditoriale (nei confronti delle quali l’accesso sarebbe precluso)”.
Inoltre il collegio evidenzia come le scelte della Cva e del Casinò, “seppur assunte in una logica imprenditoriale, non sono indifferenti per l’amministrazione regionale e per il suo organo consiliare”.
Accogliendo il ricorso il Consiglio di Stato, quindi, ordina alla Cva e al Casinò di consegnare tutti gli atti richiesti al capogruppo del M5S, Stefano Ferrero.
Soddisfatto Roberto Cognetta che ricorda come le due cause "sono costate tutti i soldi del gruppo consiliare dell'ultimo anno".