Accordi di programma in standby, il Comune di Aosta in attesa di risposte

18 Luglio 2016

L’imperativo, necessità piuttosto che scelta, è ‘attendere’. La parte della ‘Penelope’ in perenne attesa tocca al Comune di Aosta che oggi, per tramite del Sindaco Fulvio Centoz, ha illustrato in V Commissione lo stato degli adempimenti degli accordi di Programma per il primo semestre 2016, ad un anno cioè dall’insediamento della nuova giunta.

Risultano ancora in standby tutta una serie di iniziative annose prese dall’amministrazione del Capoluogo come il collegamento tra Quartiere Dora – via Valli Valdostane e la Croix-Noire, con il finanziamento regionale bloccato da alcuni anni, ma che potrebbe rientrare nel bando statale (da 500 milioni di euro complessivi) per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie e sul quale è già al lavoro una Unità di Progetto capitanata dal dirigente Marco Framarin.

Dall’Arer si aspetta invece la variante, che il Comune dovrà fare poi approvare dai propri Uffici, per chiudere il V lotto del contratto di Quartiere Cogne. Sospeso anche l’accordo tra Ministero della Difesa, Regione e Comune per i lavori da effettuare in via Giorgio Elter: “È necessario rivedere la progettazione esecutiva e definire con la Regione le tempistiche dell’appalto – ha spiegato Centoz – anche se c’è la reciproca volontà di accelerare per impostare la gara che vedrà la luce probabilmente in autunno”. Verifiche sulla gara d’appalto sono ancora in corso per il Contratto di Quartiere 2, a Quartiere Dora, mentre la questione sui lavori di ampliamento dell’Ospedale Parini (di competenza Regionale) sono completamente bloccati, con il guerriero celtico ad aver cambiato, come risaputo, il destino dell’opera: “Aspettiamo le ultime verifiche archeologiche della Regione che poi ci comunicherà le proprie decisioni – afferma ancora Centoz –, che stando al perito incaricato sembra siano molto vicine, ed in poco tempo dovremmo avere delle risposte”.

Da reimpostare invece l’accordo quadro con la Regione per il nuovo Polo scolastico che sorgerà in via Tzamberlet, dal momento che la scuola perde – rispetto al progetto originario – la sua connotazione di scuola provvisoria (o ‘scuola polmone’), per farsi struttura definitiva. Questione che solleva qualche dubbio, soprattutto grazie al capogruppo del MoVimento 5 Stelle Luca Lotto: “L’accordo originario – spiega – parlava di una scuola temporanea, poi si lancia una gara prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti. È una situazione a cavallo di due codici di procedura per l’esecuzione dei lavori, con un documento quadro che stabiliva il lancio di una gara per un dato oggetto, ora improvvisamente cambiato. Non c’è un conflitto, visto che l’accordo quadro è cambiato eludendo i principi stessi di quel documento di programma?”.

Prova a dare una risposta Centoz: “L’appalto è in capo alla Regione, e credo che abbia fatto tutti gli approfondimenti del caso. Qui però c’è solamente una modifica di una destinazione dell’edificio da temporanea a definitiva e non della struttura in sé che rimane grossomodo la stessa. Cambierà certamente ciò chela circonda, ma questo incide relativamente su appalto. Qui poi siamo ancora alle fasi di progettazione preliminare. L’unico cambiamento consistente sarà la dislocazione delle vie d’accesso all’edificio”. 

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