“Adaptations”, si cambia già nella seconda parte dell’anno scolastico

29 Dicembre 2017

Continua la discussione attorno alle “Adaptations”, soprattutto per capire che direzione far prendere alla sperimentazione linguistica che tanto ha fatto discutere il mondo della scuola in quest’ultimo anno.

Per cercare di districare la matassa ieri, giovedì 28 dicembre, si è riunito il Consiglio scolastico convocato dall’assessora all’istruzione e cultura Emily Rini, che ha deliberato all’unanimità di apportare delle modifiche alla sperimentazione già per la seconda parte dell’anno in corso. Questo, scrive in una nota l’Assessorato, “per venire incontro alle perplessità sollevate dal mondo della scuola e soprattutto per venire incontro alle esigenze formative dei nostri ragazzi”.

Rini, di suo, spiega: “Oggi l’organo che è deputato a compiere le scelte in merito alle ‘Adaptations’, ha unanimemente ritenuto di apportare delle modifiche al progetto sperimentale approvato nel giugno 2016. Questa decisione di accoglimento di istanze vuole essere un messaggio di apertura alle richieste ed esigenze del mondo scolastico al fine di porre le basi migliori per progettare tutti insieme le modalità per potenziare le competenze linguistiche dei nostri studenti per i prossimi anni scolastici”.

E anche se la “retromarcia” sembra piuttosto evidente l’Assessora ribadisce un concetto già spiegato di recente: “Come ho già avuto modo di dire non si tratta di un passo indietro, bensì di un passo in avanti volto al rafforzamento delle competenze linguistiche”.

Avanti o indietro che si vada, dal punto di vista tecnico-organizzativo, per quanto riguarda la seconda parte dell’anno scolastico in corso, nulla cambia per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria, dove non sono state rilevate particolari criticità nell’applicazione delle “Adaptations”.

Le novità arrivano infatti per le scuole medie, non a caso il “campo minato” dove si sono consumati gli scontri più accesi e le voci di protesta si sono fatte più forti.

“Innanzitutto – spiega la nota regionale – per quanto attiene l’insegnamento in lingua francese delle discipline non linguistiche viene data la possibilità alle singole scuole, pur mantenendo fermo il monte ore complessivo prestabilito, di individuare autonomamente materie diverse rispetto a quelle già stabilite nel testo delle Adaptations, ovviando così alla lamentata rigidità del sistema”.

 Per quanto riguarda le discipline non linguistiche insegnate in lingua inglese, invece, “in ragione della minor padronanza linguistica degli studenti e talvolta dei docenti, si potrà effettuare una rimodulazione attraverso l’individuazione di ulteriori discipline non linguistiche rispetto a quelle stabilite in via sperimentale per gli adattamenti, anche in deroga al monte ore complessivo previsto ma garantendo un minimo di 4 moduli per le discipline già fissate e le ulteriori individuate”.

 Riguardo le scuole superiori, dove la sperimentazione cioè interessa soltanto l’insegnamento delle discipline non linguistiche in lingua francese, la delibera del Consiglio scolastico prevede che “nel caso in cui gli organi collegiali ravvisino delle criticità, sia possibile distribuire il monte ore complessivo su ulteriori discipline, compatibilmente con la programmazione prevista all’interno dei dipartimenti e la pianificazione oraria delle attività didattiche”.

Ma le modifiche non finiranno qui, dal momento che il Consiglio scolastico ha deciso di rinviare ad una successiva deliberazione le decisioni in merito alla revisione della sperimentazione per l’anno scolastico prossimo.

“Le modifiche più importanti saranno apportate per l’anno scolastico 2018/19 – chiude l’Assessora Rini – poiché in corso d’anno scolastico è possibile intervenire ma in maniera più circoscritta. Il mio auspicio è quello di riuscire a trovare una sinergia tra l’amministrazione e il mondo della scuola nel suo complesso al fine di individuare congiuntamente gli strumenti e le strategie migliori per raggiungere un obiettivo comune: dare maggiori opportunità ai nostri ragazzi”.

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