Adu si appella al Consiglio Valle: “Si approvi la legge regionale contro l’omofobia”

18 Febbraio 2021

Adu, Ambiente Diritti Uguaglianza – Valle d’Aosta, rilancia la proposta di legge per contrastare l’omofobia, le discriminazioni e le violenze legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, presentata in Consiglio Valle durante la scorsa legislatura da parte di Daria Pulz.

Proposta – scrive il movimento – che aveva ottenuto il parere favorevole all’unanimità del Cpel, ma che con la fine anticipata della legislatura, non era però arrivata all’approvazione in aula.

Adu Vda si appella ora, recependo le recenti richieste della società civile con cui aveva elaborato il testo di legge, a tutti i gruppi politici rappresentati in Consiglio regionale – in particolare a Pcp, che durante la campagna elettorale aveva firmato l’impegno a favore della lotta all’omobitransfobia sollecitato da Arcigay Vda – con l’obiettivo che il progetto di legge venga nuovamente depositato e si avvii il suo iter in V commissione per poi essere approvato in aula.

“Se è infatti indiscutibile che la crisi pandemica, che è anche economica e sociale, sia la priorità – spiega Adu –, tutti gli altri problemi non sono tuttavia scomparsi. Anzi, la pandemia sta causando effetti psicologici su tutti noi. Le persone sono più impaurite, aggressive e sole. Il nuovo governo nazionale è sostenuto da una maggioranza che include, oltre al centro sinistra anche quel centro destra conservatore, che si è più volte schierato contro i diritti delle minoranze.
Tuttavia, la difesa dei diritti civili, che non possono essere scissi dai diritti sociali, non è più rinviabile: la legge Zan contro l’omotransfobia andrebbe approvata subito”.

La proposta di legge regionale, già confezionata e passata al vaglio dell’ufficio legislativo. – prosegue il movimento –, vuole garantire, in tutte le situazioni, dallo sport alla scuola, dalla sanità al lavoro, che siano rispettati i diritti di tutte e tutti, particolarmente di chi, in virtù del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, rischia disparità. I comportamenti omofobici possono variare da episodi di hate speech, bullismo scolastico, bullismo sportivo fino a vere e proprie aggressioni fisiche violente e, nei casi peggiori, a omicidi.

Spunti sostenuti dal Parlamento europeo – che paragona l’omofobia a comportamenti devianti e violenti come il sessismo, la xenofobia, l’antisemitismo e il razzismo, dopo l’approvazione nel 2006 di una risoluzione sull’omofobia –. Ma di fatto l’Europa non ha strumenti incisivi e adeguati a rispondere alle continue violazioni dei diritti civili individuali, spiega ancora il movimento.

“Adu Vda crede fermamente che il rispetto dei diritti sia fondamentale per garantire il benessere di tutte e di tutti – chiude la nota –: sentirsi sicuri e protetti nell’essere se stessi è fondamentale per la sanità fisica e mentale. Non riteniamo che sia opportuno attendere di dover registrare casi anche in Valle d’Aosta, dove peraltro non esiste alcun monitoraggio, per sentire l’esigenza di approvare una legge, ma crediamo che la politica abbia anche il fondamentale compito di dare il proprio contributo a un cambio culturale profondo”.

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