Affitti brevi, Valle d’Aosta Aperta: “Le criticità potevano essere evitate”
“Le criticità che stanno vivendo i locatari potevano essere evitate e continueremo a porre alta l’attenzione affinché vengano date risposte considerata la grande importanza per l’offerta turistica valdostana di queste strutture.” Così Valle d’Aosta Aperta sugli adempimenti in capo a chi possiede alloggi affittati a uso turistico, derivanti da normative regionale e nazionali.
La Regione ieri, con l’Assessore al Turismo Grosjacques ha spiegato di essere al lavoro, con il supporto di Inva, per “semplificare gli adempimenti per le aziende ed i locatori, per trasferire nella Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (BDSR), prevista per il mese di settembre, tutti i dati che sono già presenti sulle piattaforme regionali e permettere agli host, dotati di Cir (Codice Identificativo Regionale) di scaricare il Cin (Codice Identificativo Nazionale)”. In questo senso è in fase di valutazione anche la modifica della normativa di settore.
“Dopo mesi in cui alle iniziative di Valle d’Aosta Aperta è stato detto e ribadito dall’Assessore Grosjacques e dalla Giunta che non vi erano criticità rispetto alle disposizioni introdotto dalle leggi regionali del 18 luglio 2023, n. 10 e 11, all’armonizzazione delle stesse leggi con le modifiche previste nel decreto legge 18 ottobre 2023, n. 145 e alla burocrazia venutasi a creare per l’applicazione delle stesse non possiamo che accogliere con favore quanto dichiarato – scrive ancora Valle d’Aosta Aperta – e sperare che nelle modifiche normative e nel supporto richiesto ad Inva SpA si prenda in considerazione quanto segnalato in questi mesi dal nostro gruppo politico, dalle associazioni di categoria e dagli host valdostani. In particolare le criticità e problematiche relative alle destinazioni d’uso, alla definizione del numero dei posti letto, ai controlli da parte degli enti locali e agli adempimenti relativi all’imposta di soggiorno.”