Alexis Vallet è il nuovo Presidente di Alpe: “Nessuna fusione con l’UVP ma dialogo aperto”
Alpe ha scelto il suo nuovo Presidente.
Nessuna sorpresa sul nome, dal momento che sarà il 37enne Alexis Vallet a guidare il “Galletto” in questa sua nuova fase, coadiuvato dai due vicepresidenti Carmen Jacquemet e Piero Varisella, come stabilito oggi dal Congresso di Châtillon.
Cambiamento che si presenta anche visivamente vista l’assenza – e tutti asseriscono non essere per protesta – di diverse personalità di Alpe: da Vietti a Viberti, da Morandi a Leonardo Tamone, passando per Maria Pia Simonetti e l’ex Presidente dimissionario Piero Floris.
Vallet si presenta subito con ciò che il popolo Alpe aspettava con impazienza, ovvero qualche notizia sui ‘rumors’ di fusioni e/o federazioni con l’Union Valdôtaine Progressiste: “Noi abbiamo profondo rispetto per i nostri elettori – ha spiegato – ed i nostri principi non sono cambiati. Quindi non ci sarà nessuna fusione con UVP”.
Discorso limpido, come limpido è il fatto che qualcosa si sta evolvendo: “Il nostro dovere però – e su questo non solamente Vallet ha insistito – è quello di collaborare con tutte le forze che cercano il cambiamento, e oggi il nostro interlocutore è l’UVP. Quando abbiamo lavorato assieme abbiamo dimostrato di poter ottenere risultati importanti, mentre quando abbiamo ‘litigato’ abbiamo aperto la strada alla maggioranza regionale”.
Vallet Presidente, quindi, ma non senza qualche intoppo.
Anzitutto l’elezione è stata ben lungi dal ‘plebiscito’ toccato a Piero Floris nel 2013, e ha visto – su 105 votanti – 82 preferenze a fronte di 23 schede bianche.
Una di queste è quella di Walter Pivato: “I candidati sono partiti molto male – attacca – e non sono d’accordo sull’unilateralità delle candidature. È grave che non si sia trovata un’oretta per scambiare le sensazioni tra le diverse anime del movimento. La politica è anche questione di metodo, ed un Presidente deve agire per l’unità di Alpe, quindi voterò scheda bianca”.
Tafferugli che non hanno scoraggiato Vallet, deciso a dare nuovo smalto ad Alpe e a portarla in alto: “Alpe ha un’identità – ha spiegato insediandosi alla Presidenza – che dobbiamo far crescere e curare. L’identità però non può essere una scusa per non parlare con le altre forze politiche, perché se pensavamo di poter cambiare il sistema Valle d’Aosta da soli ora non è più possibile. Mi sono candidato per portare Alpe a governare, non per fare solo opposizione ma per incidere veramente sul territorio. L’obiettivo è quello di migliorare la Valle d’Aosta, e di farlo portando Alpe al governo”.